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Sabato 02 MARZO 2013
Antibioticoresistenza. Per sconfiggerla arrivano i "virus batteriofagi"

Fino ad oggi non si sapeva neanche che ne avessero uno, ma il sistema immunitario dei batteriofagi, i virus che mangiano i batteri, potrebbe aiutare a risolvere il problema della resistenza agli antibiotici. Come? È capace di attaccare il sistema immunitario dei batteri e riadattarlo contro di loro.

Virus e batteri molto spesso non sono affatto amici del nostro organismo. Eppure, quando si mettono l’uno contro l’altro possono essere utili in medicina. È forse il caso di un’importante scoperta pubblicata su Nature: i virus batteriofagi, che come dice la parola stessa  mangiano i batteri, è in grado di “rubare” il loro sistema immunitario per riadattarlo al proprio scopo, per sopraffare il microrganismo ospite. La scoperta del Howard Hughes Medical Institute della Tufts University School of Medicine, oltre a svelare che anche i virus possono avere un sistema immunitario adattativo, potrebbe essere usata per trattare le infezioni batteriche: aprirebbe infatti la possibilità di usare trattamenti basati sui batteriofagi, anche nel caso che i batteri abbiano sviluppato antibioticoresistenza.
 
Gli scienziati hanno fatto questa scoperta su un particolare virus batteriofago (anche detto solo fago) che attacca il batterio Vibrio Cholerae, ovvero quello che causa il colera negli esseri umani: al contrario di quanto si pensasse precedentemente questi virus fagi – ognuno dei quali attacca un solo tipo di batterio – non sono semplicemente una sorta di particelle primitive di Rna e Dna, ma hanno un vero e proprio sistema immunitario adattativo, ovvero che può rispondere rapidamente a quasi tutti gli attacchi esterni, che è  controllato da alcuni geni nel suo genoma.
E, ancor più importante, è proprio questo sistema di difese che diventa la principale arma del batteriofago.  Il sistema immunitario infatti è in grado di sabotare quello dei batteri, “rubarlo” e ribaltarlo contro di loro uccidendoli. Tanto che se questi virus vengono modificati geneticamente in modo da non avere i geni preposti a sviluppare il meccanismo non sono in grado di attaccare efficacemente il ceppo di batteri di cui normalmente si nutrono.
 
Secondo gli autori del lavoro, ciò non solo “dà credito alla controversa idea che i virus siano creature viventi a tutti gli effetti”, come ha commentato Andrew Camilli, ricercatore a capo del gruppo dell’ateneo statunitense che ha fatto la sorprendente scoperta, ma soprattutto suggerisce che visto che “virtualmente tutti i batteri possono essere infettati dai loro fagi”, il sistema immunitario dei fagi potrebbe in futuro venire usato in trattamenti contro le infezioni batteriche. Un risultato particolarmente importante nel caso dei cosiddetti “superbug”, ovvero gli organismi che hanno sviluppato resistenza a quasi tutte le attuali terapie antibiotiche.

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