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Lunedì 04 MARZO 2013
Lazio. Zingaretti: "Contro le nomine fatte in extremis dalla Polverini ricorreremo al Tar"

Sulle nomine Zingaretti in campagna elettorale era stato chiaro: nelle Asl saranno scelti i più bravi. In questo modo ripondeva alle investiture fatte dalla giunta Polverini nonostante si fosse dimessa. E oggi il suo entourage ribadisce di voler fare "ricorso al Tar per verificare se siano stati commessi degli illeciti".

Smaltite le fatiche della campagna elettorale e celebrata l’ampia affermazione nella corsa alla Pisana, per Nicola Zingaretti (Pd), è in arrivo il momento delle scelte. Tra le più impegnative e complesse, ci saranno certamente quelle relative alla sanità e in particolare ai direttori generali delle Asl.
Lo scorso 16 gennaio, il nuovo presidente aveva twittato: “Lo dico subito, così chi non vuole votarmi lo sa. Nelle Asl non verranno più fatte nomine politiche, ma saranno scelti i più bravi”. Un forte richiamo alla necessità di profondi cambiamenti, improntati su meritocrazia e trasparenza, che ha rappresentato una risposta all’infornata di nomine effettuata dalla Polverini a partire dal 27 settembre, giorno in cui l’ex governatore annunciò le proprie dimissioni.
Sull’argomento è tornato oggi un articolo del quotidiano romano il Messaggero nel quale si sottolinea come, durante la campagna elettorale, Zingaretti abbia garantito “il ricambio di tutti i direttori generali delle Asl”. Una promessa che tuttavia dovrà per forza essere disattesa, in quanto il nuovo presidente sembra non possa rimuovere da subito i Dg.
Uno stallo dovuto alla scadenza dei contratti che – in buona parte dei casi – è molto distante dato che la loro durata è di tre anni.
La stessa cosa cercò di fare la giunta Marrazzo ma dovette fermarsi davanti alla decisone dei giudici. Interpellato sull’argomento, l’entourage di Zingaretti a QS precisa che “non è mai stato nelle nostre intenzioni rimuovere tutti i direttori delle Asl”, invece abbiamo già deciso di presentare “un ricorso al Tar contro tutte le nomine, e quindi non soltanto quelle nella sanità, effettuate dopo il 27 settembre per verificare se siano stati commessi degli illeciti che abbiano minato gli standard meritocratici”. Il nuovo presidente non si è ancora insediato e già annuncia battaglia.
 

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