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Lunedì 25 MARZO 2013
Palma (Ordine Psicologi): “Non cancellare l’assistenza psicologica negli ospedali”

"E' una risorsa etica e di efficacia che contribuisce in modo significativo a fare dell’ospedale un luogo più umano e a misura di persona e ad aumentare l’appropriatezza e l’integrazione delle cure". L'appello lanciato da numerose società scientifiche operanti in ambito ospedaliero.

"Non cancellare l’assistenza psicologica negli ospedali". E’ quanto chiede il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi aderendo ad un appello lanciato da numerose società scientifiche operanti in ambito ospedaliero.
 
“Serve invece - ricorda ancora il Consiglio Nazionale - rafforzare la psicologia negli ospedali per risparmiare dolore e ridurre i costi della sanità: tutte le analisi costi-benefici evidenziano che le attività psicologiche si ripagano con la riduzione dei costi che generano e comportano – innescando una spirale virtuosa - ulteriori risparmi per le persone e lo stesso Sistema Sanitario.”

Nell’appello, gli psicologi italiani ricordano che il ricovero ospedaliero è legato spesso a gravi problemi di salute, alla necessità di affrontare esami o interventi invasivi, allo stress del ricovero: ansia, depressione e lo stesso stress, incidono non solo sul vissuto della persona ma anche sull’organismo, abbassano le difese e ritardano la guarigione. Disporre di un sostegno psicologico per molti pazienti e per i loro familiari può essere davvero importante così come per il personale ospedaliero: lo psicologo è in grado di aiutare medici ed infermieri a gestire le tensioni ed a relazionarsi meglio con i pazienti.
 
“Mentre gli utenti sempre di più chiedono una risposta su questi aspetti il Governo e le Regioni – ricorda ancora il Consiglio Nazionale degli Psicologi - si apprestano, con l’approvazione degli “standard ospedalieri”, a cancellare la psicologia pubblica in ospedale, lasciandoli interamente il peso di questi problemi sulle spalle dei malati e delle loro associazioni”.
 
“Serve, al contrario, che Governo e Regioni – conclude il Consiglio nazionale – introducano nel Regolamento che disciplina gli standard le opportune modifiche che consentano di conseguire una riduzione della spesa: tutto ciò non attraverso tagli generici alle attività ma con processi di miglioramento dell’appropriatezza clinica ed organizzativa (come quella espressa dalla psicologia ospedaliera) la cui vistosa assenza deve essere colmata senza indugio”.

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