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Lunedì 08 APRILE 2013
Numero chiuso e università. Prada (Andi): “Bene sentenza Ue che ne riconosce legittimità”

Il presidente dell'associazione dei dentisti giudica con favore il pronunciamento con il quale la Corte di Giustizia Ue ha giudicato legittimo il ricorso al numero programmato per l’accesso al corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentale. “Numero chiuso serve anche per garantire una percorso formativo adeguato”.

I dentisti dell’Andi apprezzano la recente sentenza della Corte Ue che ha sancito come il numero chiuso per l’accesso all’università non viola il diritto alla studio. “Una sentenza storica che dovrebbe – afferma in una nota il presidente dell’Andi Gianfranco Prada -  porre fine ai tanti ricorsi che ogni anno vengono presentati dagli studenti che non riescono a superare i test di ammissione e cercano di iscriversi ugualmente ai corsi di laurea, appellandosi alla magistratura”.
 
“È bene ricordare – specifica Prada - che il corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria prevede una formazione non solo teorica ma principalmente pratica e questo necessita di strutture formative universitarie attrezzate e proporzionali al numero di studenti iscritti, per garantire una percorso formativo adeguato. Quindi il determinare a priori il numero di iscritti che quel determinato Ateneo potrà formare è un vantaggio non solo per gli studenti stessi, che in questo modo ricevono una preparazione di qualità, ma anche per i cittadini che avranno la garanzia di trovare poi dentisti preparati”.
 
Per Prada hanno dunque fatto “bene i giudici della suprema Corte europea a ricordare nella sentenza che il numero programmato, in Italia, non serve per limitare l’accesso alla professione di odontoiatra o di medico ma a garantire che il numero di studenti ammessi ai corsi di laurea sia idoneo alle capacità formative dell’Ateneo”.
 
“E proprio per tutelare la salute dei cittadini – ricorda -  è da intendere la battaglia giudiziaria che ANDI ha condotto, e vinto, impegnando risorse e costituendosi in giudizio contro l’Università portoghese Ferdinando Pessoa che avrebbe voluto aprire una succursale del proprio Corso di laurea in odontoiatria in Italia, facendo saltare il numero programmato italiano.  Una battaglia condotta insieme alla Commissione Albo Odontoiatri Nazionale, al Collegio dei Docenti di Odontoiatria ed agli studenti per affermare il valore della formazione Universitaria di qualità e contro la mercificazione del diploma di laurea”.  
 
Per il presidente Andi “già oggi molti studenti italiani si recano all’estero per conseguire la Laurea in odontoiatria in Università private evitando i test di ammissione italiani e, in alcuni casi, perché il percorso di studi è più facile”.
“Se questa pratica  - conclude - è consentita dalle norme che regolamentano la libera circolazione in Europa dobbiamo con forza impedire che queste Università private straniere cerchino di aprire succursali in altri Paesi europei, avendo spesso un fine commerciale. Una mercificazione della formazione la cui pericolosa conseguenza sarebbe la legittimazione all’esercizio delle professione di dentista di soggetti la cui formazione non segue i parametri che garantiscono la preparazione richiesta a chi sarà chiamato ogni giorno a curare la salute dei cittadini italiani”.

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