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Mercoledì 01 MAGGIO 2013
Dossier. La rivoluzione della "Smartmedicine". Il futuro è adesso, ma gli ostacoli non mancano

Tutte le app e tutte le nuove possibilità per il medico. La salute a portata di smartphone sta diventando reale. Molti gli aspetti positivi. Ma attenzione alle criticità. Cerchiamo di capire come funziona e quali applicazioni potrà avere questa “piccola” rivoluzione in medicina. Un report di Dirigenza Medica.

L’e-health è letteralmente applicazione delle moderne soluzioni e tecnologie informatiche di rete alla salute e alla sanità. Un’evoluzione che non si limita all’utilizzo di Internet per la comunicazione tra le strutture sanitarie e il paziente, ma che cambia anche il rapporto tra cittadino e medico, sanità e medicina. Il termine può quindi comprendere una vasta gamma di significati i cui limiti possono essere da una parte la medicina/healthcare e dall’altra l’informazione tecnologica. Cartella clinica elettronica, telemedicina, fascicolo sanitario elettronico, modelli di gestione paperless e filmless, le app mediche,rappresentano innovazioni che disegnano il nuovo volto dei sistemi sanitari e cambiano radicalmente l’approccio alla cura del malato.
 
È chiaro che una rivoluzione alla Silicon Valley, dovrebbe comportare la ferma volontà del legislatore di investire risorse e definire regole condivise all’interno di un libero mercato. L’informatizzazione per realizzarsi a tutto tondo, dovrà passare attraverso una sana competizione tra stakeholders, evitando da una parte di considerarla come la panacea di tutti i mali, e al contempo di considerarla un miraggio nel deserto. Siamo in un’epoca in cui bisogna uscire dalla logica regionale per inserire l’innovazione tecnologica (ICT) in un framework nazionale ed europeo. Queste tecnologie migliorano il servizio erogato in ambito di sanità digitale e non, a favore di una maggiore efficienza e offrono benefici concreti: i pazienti ad esempio non devono più andare in ospedale. Siamo ancora lontani!
 
La salute a portata di mano attraverso uno smartphone può essere un mezzo per implementare le nostre conoscenze mediche e fungere da connettore con l’e-health. Prima di scrivere degli aspetti positivi legati al suo utilizzo, mi preme sottolineare quelli “negativi” così che il lettore non debba necessariamente abituarsi alla canonica lettura dei pro prima e i contro dopo.
 
E allora quali sono le barriere che ostacolano il fenomeno mobile Health secondo il report “Emerging mHealth: Paths for growth” del 7 giugno 2012?
 
Tecnologia: è ancora vista come problematica per coloro che adottano le soluzioni mHealth, in particolare medici e agenzie assicurative si preoccupano per il livello di privacy e di sicurezza dei dati. Inoltre solo la metà dei medici intervistati ritiene che le infrastrutture IT su cui lavorano siano sicure.
 
Scarsa e difficile integrazione: solamente il 53% dei medici afferma che le soluzioni mHealth che utilizza siano propriamente integrate con l’infrastruttura IT e una percentuale anche minore afferma che le soluzioni siano integrate con altre parti del sistema sanitario. Il principale problema è dunque la mancanza di interoperatività fra le varie tecnologie presenti.
 
Cultura: il 27% dei medici e il 26% delle agenzie assicurative affermano che la barriera più importante allo sviluppo del mHealth sia proprio la cultura conservatrice del sistema sanitario attuale. Inoltre ci sono ancora medici che scrivono utilizzando un solo dito.
 
Dimensione e complessità: la maggior parte dei sistemi sanitari è caratterizzato da grande estensione e frammentazione: questo fatto rende difficile identificare dove effettivamente risieda il potere decisionale. Inoltre tali sistemi hanno spesso al loro interno degli interessi monopolistici, un alto grado di controllo statale e alti costi finanziari che, insieme a legislazioni complesse, agiscono come deterrente all’innovazione imprenditoriale.
 
Legislazione: la natura molto complessa della legislazione in campo healthcare e, molto spesso, la mancanza di una vera e propria legislazione in materia di nuove tecnologie fa si che il rischio per le aziende innovatrici sia molto alto. Il 45% di medici e agenzie assicurative ritiene che la mancanza di un frame work legislativo adeguato sia un freno molto forte all’innovazione mHealth.
 
Mancanza di business models efficaci: un altro problema fondamentale deriva dalla riluttanza degli stakeholder a finanziare i prodotti mHealth perché non vedono il vantaggio che può potenzialmente derivare da investimenti in questo settore. Quindi sarebbe necessario che il focus venisse spostato dalla tecnologia all’offerta di una soluzione. È necessario dunque far trasparire, a chi è intenzionato ad acquistarle, l’utilità che tali soluzioni offrano anche attraverso la nuova tecnologia.
 
Domenico Montemurro
Anaao Assomed

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