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Giovedì 16 MAGGIO 2013
Caso Marlia. I medici radiologi scrivono a Lorenzin: “Norme e linee guida non sono desuete”

Le società scientifiche e il sindacato dei medici dell’area radiologica scrivono al ministro in merito al caso Marlia e ribadiscono come le leggi ci sono e vanno rispettate. Sul tema era intervenuta scrivendo a Lorenzin anche la Federazione Tsrm pochi giorni fa. LA LETTERA

I medici radiologi di AIMN- AINR- AIRO- SIRM e FASSID AREA SNR intervengono, in una lettera inviata al Ministro della Salute, sul caso dei due Tsrm (Tecnici sanitari radiologia medica)  rinviati a giudizio perché operavano presso la Casa della salute di Marlia, presidio territoriale dell’Azienda Usl 2 di Lucca, su prescrizione medica e prenotazione Cup, effettuavano indagini radiologiche convenzionali del torace, dell'apparato osteo-articolare e ortopantomografie, ma senza la presenza fisica del medico radiologo che refertava le immagini a distanza presso la radiologia dell'Ospedale di Lucca, grazie alle tecnologie informatiche acquisite a seguito di ingenti investimenti economici regionali (Sistemi Ris e Pacs).
 
 
“Apprendiamo dalla stampa – si legge nella missiva-  di una lettera inviata alle SS.VV. dal Presidente della FNCPTSRM su un episodio di rinvio a giudizio avvenuto recentemente in Toscana a seguito di un accadimento del 2012. A parte alcune imprecisioni nella narrazione del fatto, (sono stati rinviati a giudizio anche il Direttore Sanitario ed il Direttore di struttura della U.O. di Radiologia), ci preme fare alcune puntualizzazioni onde evitare forzature, pur comprensibili sul piano dell’impatto emotivo della azione giudiziaria”.
 
“Le regole e le leggi – si specifica nella lettera -  riguardo alla somministrazioni di radiazioni ionizzanti per i pazienti sono state ben definite con il D.Lgs. 187/2000, non per espressione di una tendenza interna al nostro Paese ma in applicazione di una Direttiva Europea, la 97/43, condivisa ed applicata in tutta Europa. Questa prevede attribuzione di compiti e doveri allo Specialista dell’Area Radiologica Specialista con specificazione anche delle pratiche delegabili”.
 
Per questo motivo secondo i medici radiologi “l’istituto della delega, non superato da alcuna successiva norma, nulla sottrae alla peculiare attività professionale del TSRM ma anzi la esalta nella insostituibilità del ruolo. Peraltro proprio nello scorso mese le scriventi Società si sono adoperate con codesto Ministero per varare un modello di ulteriore qualificazione dei TSRM, modello ripreso come esempio dalla stampa e dalle altre categorie professionali”.
 
“La pressione – prosegue la missiva - e la spinta alla notevole utilizzazione di prestazioni radiologiche, come dimostrato dalle statistiche mondiali, ha fatto si che a volte si cercasse di forzare la norma e la buona pratica andando al di la dei casi, pure previsti e normati, tra l’altro nelle Linee Guida emanate dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2007 e nel 2010, elaborate con il concorso delle stesse Società Scientifiche e degli stessi TSRM”.
 
“Il fatto – specificano AIMN- AINR- AIRO- SIRM e FASSID AREA SNR - che queste non sempre vengano applicate, a volte con conseguenze giudiziarie, non può essere preso a riferimento, anzi deve spingere ad un maggiore osservazione della norma per garantire sicurezza e giusta esposizione”. 

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