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Lunedì 03 GIUGNO 2013
Farmaci. Un francobollo per festeggiare i 10 anni di Aifa

La 'cerimonia' ha fornito l’occasione per ripercorrere le attività svolte da Aifa fin dalla sua nascita e per analizzare le nuove azioni per il futuro. Lorenzin: “L’Agenzia è e sarà strategica per il ministero nei prossimi mesi”. Pani: “Appartenenza, Trasparenza e Responsabilità, i nostri principi guida”. I 10 ANNI DI AIFA

Si è svolta oggi a Roma, presso la Sala delle Colonne (Palazzo Marini) della Camera dei Deputati, la cerimonia di presentazione del Francobollo che celebra i dieci anni di attività dell’Agenzia Italiana del Farmaco e che appartiene alla serie tematica “Le Istituzioni”.
Alla presenza del Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, del Direttore Generale dell’Agenzia, Luca Pani, del Presidente della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle carte e valori postali, Angelo Di Stasi, delle Istituzioni, dei rappresentanti del mondo accademico e delle Associazioni, la presentazione del Francobollo ha rappresentato l’occasione per ripercorrere le attività svolte dall’AIFA fin dalla sua nascita e per passare in rassegna evoluzioni, progressi e cambiamenti che ne hanno caratterizzato la crescita.
 
“L’Agenzia Italiana del Farmaco, con i suoi appena dieci anni di attività alle spalle, – ha affermato infatti il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin – si presenta come un’Agenzia giovane, dinamica, autorevole, il cui valore è riconosciuto e apprezzato non solo a livello nazionale ma anche a livello internazionale dalle principali Istituzioni dell’ambito scientifico e regolatorio”.
“L’Agenzia Italiana del Farmaco è e sarà strategica per il ministero della Salute nei prossimi mesi“, ha specificato il Ministro Lorenzin, confermando la sua piena fiducia al Direttore Generale Luca Pani.
 
Il Direttore Generale Luca Pani nel suo intervento ha voluto evidenziare in particolare gli importanti progressi che l’Agenzia ha compiuto nel corso dell’ultimo anno e mezzo.
Ha ricordato innanzi tutto la Dichiarazione di trasparenza e di interessi (DOI) che l’Agenzia ha introdotto con il nuovo Regolamento, e che ha precorso i tempi a livello europeo. “Quando tre anni fa ci fu dato l’incarico, in seno al Comitato per i prodotti medicinali per uso umano (CHMP), di coordinare la procedura per l’introduzione della DOI dell’EMA, - ha ricordato Pani – l’Italia era collocata al ventunesimo posto su 27 Stati Membri nelle procedure, e c’era un po’ di diffidenza sulla possibilità che il nostro Paese potesse portare a termine un Regolamento sul conflitto d’interessi. Oggi siamo al quinto posto e prima di chiudere una procedura veniamo sempre interpellati”.
 
Luca Pani ha poi aggiunto che “a settembre del 2011 circa il 22% degli esperti italiani, secondo i dati pubblicati dall’EMA, aveva un livello 3 di conflitto di interessi. In un anno e mezzo, grazie alla nostra politica di trasparenza e all’introduzione e all’applicazione del Regolamento sul Conflitto d’Interessi, su 500 esperti solo tre hanno quel livello di rischio, lo 0,6% del totale, ma ce li teniamo stretti perché si tratta di alcuni tra i maggiori esperti di malattie rare”.
 
Il Ministro ha poi posto l’accento sul valore ineludibile per l’AIFA della Trasparenza e dell’ascolto del malato, sottolineando così l’importanza degli appuntamenti periodici di “Open AIFA”, fortemente voluti da Luca Pani per garantire ad Associazioni di malati, rappresentanti della società civile, Aziende farmaceutiche e ogni altro soggetto interessato un dialogo diretto e trasparente.
 
“La nostra è un’Agenzia trasparente – ha sottolineato Luca Pani – aperta al confronto, come dimostrano le diverse iniziative di coinvolgimento (Open AIFA, Convegno “Farmaci, diritto di parola”, Concept e Position Paper, pazienti in CTS, la trasparenza del sito internet) dei nostri interlocutori, in primis i malati, che sono al centro delle nostre attenzioni. Ma per fare ciò dobbiamo rimanere indipendenti, anche se questo può non piacere a tutti. I nostri vetri sono trasparenti ma robusti”.
 
Pani ha poi ricordato i tre principi fondamentali dell’Agenzia, Appartenenza, Trasparenza e Responsabilità, “all’interno dei quali – ha spiegato – racchiudiamo tutto il nostro operato. Il più difficile è senz’altro la responsabilità, che significa “rendere conto” di ciò che si fa, non essere autoreferenziali ma aperti al confronto e disposti a migliorarci continuamente”.
 
E migliorarsi significa soprattutto essere consapevoli delle criticità ancora irrisolte. “Riguardo l’equilibrio economico complessivo – ha detto Pani – riusciamo a garantirlo con riferimento alla spesa territoriale ma abbiamo maggiori difficoltà con la spesa ospedaliera, e su questo versante bisogna tenere conto che sono in arrivo farmaci molto onerosi per il Servizio Sanitario Nazionale. Per quanto riguarda l’unitarietà del sistema a livello territoriale, esistono purtroppo grosse disparità, con alcune Regioni che hanno raggiunto standard di eccellenza e altre che sono ancora molto indietro e non garantiscono ai cittadini l’accesso a determinati farmaci”.
 
“Quello dell’umanizzazione è un aspetto che vorrei sottolineare – ha poi continuato il Ministro Lorenzin – perché da un’Agenzia regolatoria ci si aspetterebbe un atteggiamento quasi asettico, invece, in questo settore così delicato, che impatta fortemente sulla salute delle persone, l’attenzione al malato è fondamentale”.
 
“Un’Agenzia – ha quindi concluso il Ministro - che è nata con poche risorse ma che, anche grazie all’impegno e al senso di responsabilità dei suoi dipendenti, è riuscita in questi anni a raggiungere importanti risultati e un considerevole livello di efficienza”.
 
“Il futuro sarà segnato da sfide sempre più complesse – ha infine detto Luca Pani – le disomogeneità regionali nell’accesso ai farmaci, la medicina sempre più personalizzata, l’invecchiamento della popolazione. L’Italia ha un grande patrimonio di pazienti anziani e ha investito in maniera massiccia sul suo sistema sanitario, creando un rapporto medico-paziente che non ha eguali in nessun altro Paese. Deve mettere a valore tali risorse puntando proprio sul rapporto tra medico e paziente”.
 
Il Francobollo è stato stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in due milioni e settecentomila gli esemplari, già disponibili in commercio al costo di 0,70 €.

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