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Lunedì 10 GIUGNO 2013
Diabete. Il 50% delle morti nel mondo è under 60

Sono 4,8 mln i morti per diabete nel mondo, 2,3 mln hanno meno di 60 anni. In Italia colpisce oltre 3 mln di persone. Questi i dati dell’International Diabetes Federation, presentati all'Italian Barometer Diabetes Forum 2013. E sono circa 9 mld l’anno i costi diretti per le persone con diabete.

Il diabete spaventa, non è solo un modo di dire. Sono 371 milioni le persone colpite nel mondo: quasi 100 milioni solo in Cina (92,3 mln) e 63 milioni in India. Ma nella top 10 dell’International Diabetes Federation (Idf) compaiono Usa (24,1 mln), Brasile (13,4), Russia (12,7), Messico (10,6), Indonesia (7,6), Egitto (7,5), Giappone (7,1), Pakistan (6,6). E l’Italia ha superato i 3 milioni (3,3), ma 1 milione di persone ha il diabete non diagnosticato.
 
Sono questi i dati raccolti dall’International diabetes federation (Idf) e presentati nel corso della sesta edizione dell’Italian barometer diabetes forum, summit internazionale organizzato da Italian barometer diabetes observatory foundation (Ibdo), in collaborazione con Università di Roma Tor Vergata, Diabete Italia, Associazione di iniziativa parlamentare e legislativa per la salute e la prevenzione, World Diabetes Foundation, European Public Health Association, Think Tank Horizon 2020, con il supporto non condizionato di Novo Nordiskgiunto
 
Il Forum 2013 ha come “obiettivo principale l’identificazione di strategie per affrontare il diabete, che siano frutto della collaborazione tra addetti ai lavori e Istituzioni a livello sempre più globale, e non solo dal punto di vista clinico, ma soprattutto sociale, economico e politico” ha spiegato Renato Lauro, Rettore Università di Roma Tor Vergata e Presidente Ibdo.
 
Secondo i dati Idf 2012, ben 4 persone con diabete su 5 vivono in Paesi a medio-basso reddito e 1 morte su 2 riguarda persone con diabete che hanno meno di 60 anni di vita. “Una situazione che – ha commentato Giorgio Sesti, Presidente comitato scientifico Ibdo – potrebbe facilmente scappare di mano senza la cooperazione e la collaborazione tra Paesi evoluti economicamente e scientificamente, come il nostro, e il resto del mondo. D’altronde, siamo tutti sulla stessa barca, il diabete e le altre malattie croniche non trasmissibili stanno diventando insostenibili per l’economia sanitaria mondiale. Guardiamo solo in casa nostra, – prosegue Sesti – un decimo della spesa sanitaria nazionale se ne va per il diabete e le sue complicanze. E siamo ancora un Paese virtuoso da questo punto di vista, rispetto a molti altri.”
 
In Italia, secondo il Rapporto “Facts and figures about diabetes in Italy”, i costi diretti del diabete continuano ad essere attribuibili in misura preponderante ai ricoveri ospedalieri, che rappresentano circa il 57% dei costi complessivi, mentre i costi legati ai farmaci rappresentano meno del 7% della spesa pro-capite, stimata mediamente in circa 3.000 euro. Bisogna tuttavia considerare che i costi crescono esponenzialmente con il numero di complicanze croniche. Fatto pari a uno il costo annuale di un paziente senza complicanze, il costo quadruplica in presenza di una complicanza, è 6 volte maggiore in presenza di due complicanze, circa 9 volte maggiore in presenza di tre complicanze, e 20 volte maggiore in presenza di 4 complicanze. In termini assoluti, i costi diretti per le persone con diabete ammontano a circa 9 miliardi di euro l’anno. Non va inoltre dimenticato che a questi costi vanno aggiunti quelli derivanti da perdita di produttività, pensionamento precoce, disabilità permanente e altri costi indiretti, che possono riguardare anche le perdite di produttività di chi assiste la persona con diabete.

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