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Mercoledì 13 OTTOBRE 2010
Federalismo fiscale: in media pagheremo 226 euro in più di Irpef
Uno studio della Uil simula le possibili conseguenze del decreto sulla fiscalità regionale, che consente alle Regioni di portare l’aliquota Irpef fino al 3%. Così un lavoratore dipendente potrebbe avere un aumento annuo di 129 euro, per arrivare fino a oltre 900 euro in più per i lavoratori autonomi nella fascia di reddito più elevata.
Le Regioni stanno facendo i conti per capire come potranno garantire i servizi, sanitari e non solo, in regime di federalismo fiscale. Tra gli strumenti previsti dal decreto sulla fiscalità regionale approvato la settimana scorsa dal Governo, oltre alla possibilità di introdurre nuovi tributi, si prevede che le Regioni possano portare l’aliquota Irpef fino al 3%, limitandola però all’1,4% per i redditi inferiori a 28mila euro.
Più in dettaglio, nella fascia di reddito fino a 15mila euro, un lavoratore dipendente pagherebbe mediamente 129 euro l’anno pro capite (+ 16,4% rispetto ad oggi); un pensionato pagherebbe mediamente 156 euro (+ 17,3%); mentre un lavoratore autonomo pagherebbe mediamente 155 euro (+ 150%).
Nella fascia successiva, tra 15 e 28mila euro, gli aumenti sarebbero grosso modo nelle stesse percentuali: +16,7% per un lavoratore dipendente, +16,5% per un pensionato; +150% per un lavoratore autonomo.
Per la fascia più elevata di reddito, oltre i 28mila euro, gli aumenti sarebbero invece intorno al 250%: 864 euro l’anno in più per i lavoratori dipendenti; 846 euro per i pensionati e 907 euro i lavoratori autonomi.
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