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Venerdì 21 GIUGNO 2013
Enpaf. Approvato il bilancio 2012. Attivo per oltre 130 mln

Registato un incremento del 7,2% rispetto all'avanzo di esercizio del 2011. Il patrimonio complessivo ha riportato un tasso di rendimento lordo pari al 4% (netto 3%). Questi i numeri del bilancio approvato questa mattina dal Consiglio nazionale dell'Ente.

Il Consiglio nazionale dell’Enpaf ha approvato questa mattina all’unanimità il bilancio relativo all’anno 2012, che presenta un avanzo di esercizio pari  a 133,9 milioni di euro  (+7,2 % rispetto all’avanzo di esercizio 2011). Il risultato è stato raggiunto nonostante la sensibile contrazione della contribuzione oggettiva dello 0,90%, pari a 7,8 milioni di euro, collegata alla riduzione della spesa farmaceutica in regime di Servizio sanitario nazionale. L’avanzo di esercizio rafforza la riserva legale che, al 1° gennaio 2013, è pari a 10,36 volte la spesa pensionistica 2012. Il patrimonio complessivo dell’Ente ha riportato un tasso di rendimento lordo pari al 4% (netto 3%), contribuendo al risultato di esercizio unitamente alla sensibile contrazione di tutti i costi per consumi intermedi, nel rispetto delle disposizioni governative sulla spending review.

 Il portafoglio mobiliare, che non presenta titoli strutturati e, per la parte obbligazionaria, è prevalentemente investito in titoli di Stato italiani (oltre 320 milioni di euro al 31-12-2012), presenta una elevata liquidità (pari al 38,4 % del portafoglio complessivo), in conseguenza dei rischi legati alla crisi dell’area euro, che hanno generato una situazione di forte volatilità nei mercati finanziari per gran parte dell’esercizio.

In attesa che i Ministeri vigilanti completino le nomine di competenza negli Organi statutari, rinnovati lo scorso gennaio con la conferma di tutti i componenti del precedente Consiglio di amministrazione,  la Fondazione, nei prossimi mesi, sarà impegnata a verificare possibili spazi di intervento a sostegno del reddito, estendendo sul piano assistenziale le fattispecie meritevoli di tutela, nonché attraverso modifiche regolamentari che possano attenuare la pressione contributiva per coloro che si trovano in stato di disoccupazione.

 

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