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Martedì 25 GIUGNO 2013
Lazio. Da Regione ok ad accreditamento per 280 posti per il ricovero assistenziale

Un provvedimento che mette fine a uno stato di provvisorietà amministrativa che durava da anni per cinque strutture, tutte nella provincia di Roma: quattro nell’area dei Castelli romani e una nella zona di Subiaco. In totale si tratta di 270 posti di assistenza residenziale e di 10 in semiresidenziale.

Accreditamento definitivo per 280 posti di Ricovero assistenziale. C’è la firma del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Una misura che riguarda cinque strutture, tutte nella provincia di Roma: quattro nell’area dei Castelli romani e una nella zona di Subiaco. 

Nel comprensorio castellano si trovano la  Rsa IL TETTO con 40 posti assistenza residenziale a Marino, la Rsa FONDAZIONE TURATI con 60 posti residenziali a Zagarolo,  IL PIGNETO con 40 posti  residenziali, a Velletri, e  la SACRO CUORE 40 con posti a Lanuvio.  La Rsa  ICILIO GIORGIO MANCINI è quella più grande: ha 90 posti Assistenza residenziale di "Mantenimento A", più 10 posti semiresidenziali, e si trova in località Altipiani di Arcinazzo, nell’area del Sublacense. 

In totale si tratta di 270 posti di assistenza residenziale e di 10 in semiresidenziale. 

Insieme a questi decreti Zingaretti ne ha firmati altri 16 relativi a strutture ambulatoriali ed importanti cliniche attive sul territorio, come la casa di Cura S. Anna di Pomezia che ha oltre 100 posti letto. 

Dal giorno della sua nomina a Commissario per la sanità, il presidente Zingaretti ha firmato 164 decreti. Di questi 113  riguardano gli accreditamenti definitivi, quindi circa il 70%. 

“Inizia il percorso di messa in sicurezza e costruzione della sanità del territorio. Sul versante della residenze per anziani non autosufficienti – ha spiegato Zingaretti - abbiamo molto da fare. In base ai dati, e considerando anche le riconversioni in corso, mancano ancora circa 3000 posti. La carenza di questo tipo di strutture impatta con i bisogni degli anziani e di quelle famiglie che non possono e non riescono con i ritmi di vita attuali, a gestire un genitore non autosufficiente e in condizioni di estrema fragilità. In questo settore si è perso troppo tempo ed occorre recuperare in fretta”.

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