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Giovedì 11 LUGLIO 2013
Umbria. Giunta approva le linee guida per i disturbi alimentari

Il documento definisce la classificazione dei disturbi e lo studio delle cause e dei meccanismi scatenanti, l’inquadramento diagnostico, i trattamenti terapeutici, i livelli di assistenza e i modelli organizzativi. Marini: "Preoccupante abbassamento età di esordio della patologia". 

Garantire un supporto tecnico ai professionisti che operano nella rete dei servizi umbri dedicati alla prevenzione e alla cura dei disturbi del comportamento alimentare: è questo l’obiettivo delle linee guida approvate dalla giunta regionale dell’Umbria.

Il documento, suddiviso in 9 capitoli e 2 appendici, definisce la classificazione dei disturbi e lo studio delle cause e dei meccanismi scatenanti, l’inquadramento diagnostico, i trattamenti terapeutici, i livelli di assistenza e i modelli organizzativi in Umbria. Fotografa inoltre la realtà umbra sia sul fronte dell’incidenza (nuovi casi) e la prevalenza (numero totale di casi nella popolazione) dei disturbi del comportamento alimentare, sia relativamente ai livelli di assistenza.

Attraverso la raccolta dei dati sull’utenza dei Servizi dedicati al trattamento dei disturbi in Umbria emerge che i pazienti in carico ai servizi presenti nella regione per il biennio 2008– 2009 sono complessivamente 2740 (1245 per il 2008 e 1495 nel 2009), di cui 769 nuovi casi nel 2008 e 986 nel 2009.  Complessivamente il 94 per cento degli utenti sono donne, un dato in linea con quello nazionale e che conferma la difficoltà dei maschi a rivolgersi ai servizi.

La distribuzione per età della popolazione censita dimostra che la fascia più ampia comprende gli individui tra 15 e 25 anni con un interessamento però significativo di pazienti sotto i 15 anni e sopra i 40. Ciò a conferma che la fascia interessata da tali disturbi si è decisamente ampliata. Dai dati raccolti emerge inoltre che il 46 per cento dei pazienti ha contattato autonomamente il servizio, mentre l’altra metà è stata inviata dai medici di base, da altri specialisti, dallo psichiatra o DSM e da altri soggetti come la scuola e le agenzia sportive.

La governatrice Catiuscia Marini ha definito “preoccupante” il diffondersi di questo tipo di patologia e, soprattutto, l’abbassamento dell’età di esordio della malattia: “Purtroppo – ha affermato - le statistiche ci dicono che già a partire dagli atto anni si registra l’insorgere di questa patologia. Dunque, dobbiamo assolutamente mettere in atto nuovo azioni sanitarie che siano in grado di intervenire e modificare stili di vita che, soprattutto tra bambini e adolescenti, provocano danni alla loro salute”.

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