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Mercoledì 10 LUGLIO 2013
Parlamento. Sospesi lavori su richiesta Pdl dopo decisione Cassazione su Berlusconi

Il Pdl dà battaglia dopo la decisione della Cassazione di fissare al 30 luglio l’udienza per il processo Mediaset che vede Berlusconi imputato. Per questo motivo il Parlamento resterà fermo rinviando a domani i lavori previsti per oggi. Ufficialmente il Pdl ha bisogno di riunirsi e fare chiarezza. Prime scosse al Governo? 

Il Pdl fa quadrato attorno al suo leader Berlusconi e decide di cambiare strategia andando all’attacco dopo che la Corte di Cassazione ha deciso di calendarizzare per il 30 luglio l’udienza del processo Mediaset che e vede imputato Silvio Berlusconi, già condannato in primo e secondo grado. Per dare un segnale forte i “berlusconiani” chiedono e ottengono lo stop per oggi dei lavori parlamentari. Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera assicura nessun Aventino ma solo esigenza di “discutere al nostro interno” per fare chiarezza”.
Da più parti si evidenzia come questi potrebbero essere i primi segnali di una crisi di governo mettendo in evidenza come le sorti dell’esecutivo siano legate a doppia mandata a quelle delle vicende giudiziarie del leader del Pdl. Anche se i ministri berlusconiani, che soffrono questa situazione, continuano a mandare segnali di tranquillità, primo fra tutti Maurizio Lupi alla guida del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti che riferito che il “loro lavoro continua”.
 
E ad aumentare il clima di incertezza anche un altro leader, quello del M5S, Beppe Grillo, che al termine dell’incontro con il Presidente della Repubblica ha riferito di aver chiesto a Napolitano “nuove elezioni” e ha aggiunto che suoi “cittadini” sono “pronti ad uscire dal Parlamento”. 
 
Questa mattina, al Senato, in apertura di seduta, accennando alla decisione della Cassazione e alle vicende politiche delle ultime ore e al momento difficile che attraversa il suo partito, il capogruppo del Pdl, Renato Schifani ha chiesto la convocazione urgente della Conferenza dei Capigruppo. Richiesta alla quale si sono unite la Lega, e Gal. Il PD, con Zanda, Scelta Civica con  Susta non si sono opposti limitandosi ad esprimere l’auspicio che l'iter dei lavori non subisse rallentamenti.
Ma su questo Schifani ha fornito assicurazioni sulla volontà del PdL di completare l’iter del ddl costituzionale che istituisce il Comitato per le riforme.
 
Al termine della Conferenza dei Capigruppo il Presidente del Senato, Grasso, ha comunicato che le “sedute odierne dell'Assemblea e delle Commissioni non avranno luogo”. In più ha fatto sapere che “nelle settimane successive sarà data priorità ai decreti-legge, tra cui quello sull'occupazione e sul rilancio dell'economia”.
 
Contrari alla sospensione dei lavori “provocata da un evento esterno all'attività parlamentare”, i senatori del gruppo Misto-Sel e Crimi del M5S. questi ultimi in segno di protesta si sono tolti giacca e cravatta e hanno abbandonato l'Aula.
 
Stessa decisione assunta nel primo pomeriggio anche dalla conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. La Camera però, a differenza del Senato, svolgerà comunque il question time del premier Enrico Letta di oggi pomeriggio. Tutti gli altri lavori d’Aula e Commissione sono stati sospesi.
 

Renato Brunetta, capogruppo del Pdl, ha fatto sapere che da parte del partito non c’è nessuna intenzione di andare “all’Aventino”.
Inizialmente la richiesta di una sospensione dei lavori parlamentari da parte del partito berlusconiano era per due giorni ma poi la mediazione politica ha fatto sì che si arrivasse alla soluzione di compromesso con l’interruzione solo per oggi. “La nostra - ha sottolineato Brunetta - è una posizione responsabile: dobbiamo discutere al nostro interno e dobbiamo fare chiarezza. Noi rispettiamo il Parlamento, chiediamo rispetto”, ha detto ancora, ricordando il 'peso' del partito e la sua rilevanza nel Paese. 

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