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Mercoledì 20 OTTOBRE 2010
Ddl Lavoro approvato in via definitiva. Stretta al part-time e pensionamento a 70 anni per i dirigenti medici
Con 292 voti a favore, 254 contrari e due astenuti su 548, l’Assemblea di Montecitorio ha dato il via libera definitivo al Ddl Lavoro. Critiche dai sindacati medici sulla possibilità di pensionamento a 70 anni dei dirigenti medici e sulla stretta al part-time.
La Camera dei Deputati ha approvato ieri, in via definitiva, il Ddl in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro (in allegato, a fondo pagina, il testo integrale del ddl. Il testo definitivo è quello della colonna di destra).
Diventa quindi legge anche la possibilità di pensionamento a 70 anni dei medici dirigenti (art. 22 del ddl) e la possibilità per le amministrazioni pubbliche di sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti di concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale già adottati prima del 2008.
Due possibilità contro le quali si erano duramente espressi i sindacati medici. “L’approvazione definitiva ieri sera alla Camera del Ddl Lavoro con la possibilità della pensione a 70 anni per i medici rappresenta un’altra picconata contro migliaia di precari che vedono allontanarsi ancora di più la stabilizzazione”, afferma il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, spiegando che ad essere colpiti saranno anche “i medici giovani e con incarichi professionali che si vedono ulteriormente preclusa la carriera dagli apicali, a partire dai direttori di struttura complessa (ex primari), che avranno maggiore interesse a rimanere in servizio”. La legge prevede infatti che i medici pubblici possano andare in pensione, su propria istanza, con 40 anni di contributi effettivi, ma senza oltrepassare i 70 anni di età. “Ma poiché quasi tutti i medici sono assunti dopo i 30 anni, questa legge di fatto introduce il pensionamento a 70 anni”, osserva Cozza.
Una “iniquità che - secondo il leader della Fp Cgil Medici - si aggiunge alla possibilità di revoca del part time per le donne medico, scelta in primo luogo dettata da necessità familiari, e più in generale ad una legge sbagliata che colpisce i diritti di tutti i lavoratori”.
Della stessa opinione Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao Assomed: “L’Anaao ha in ogni occasione e sede richiesto di risolvere la piaga del lavoro precario che nega i diritti contrattuali a migliaia di medici e riceviamo in risposta un ulteriore blocco alla loro stabilizzazione ed un prevedibile allargamento del fenomeno”. Il Ddl Lavoro “penalizza i diritti sociali ed il lavoro” e dà alle amministrazioni la possibilità “di revocare i contratti già stipulati, colpendo i medici donna che costituiscono quasi il 60% dell'universo professionale medico” e che secondo Troise saranno ancor più penalizzate ancor più di oggi da una organizzazione del lavoro che già oggi compromette la loro sfera familiare e professionale. “Dopo il blocco del turn-over, la riduzione dei contratti a tempo determinato, il blocco del rin-novo contrattuale 2010-2012, la possibilità discrezionale delle Amministrazioni di revocare gli incarichi dirigenziali anche dopo valutazione positiva, il taglio al finanziamento regionale di 8,5 mld di euro – osserva il segretario nazionale dell’Anaao -, continuano ad essere emanate norme che aggravano ulteriormente le condizioni di lavoro dei medici e dei sanitari del SSN, con pericolose ricadute sulla qualità e funzionalità dei servizi”.
Disappunto anche per l’Aaroi-Emac. “Abbiamo sperato fino alla fine – afferma Vincenzo Carpino, Presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica
E' “il trionfo della gerontocrazia nella dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Sistema sanitario nazionale, che crea ostacoli al rinnovo delle intelligenze senza alcun risparmio nelle aziende”, .secondo il sindacato dei veterinari di medicina pubblica. “L’ennesima norma discrezionale – afferma la Sivemp - messa a disposizione delle aziende per la gestione del personale dirigente: si dà la possibilità da una parte di rottamare i dirigenti sgraditi ancorché di età inferiore a 65 anni, dall’altra di consentire la permanenza in servizio dei dirigenti graditi fino a 70 anni”.
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