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11 AGOSTO 2013
Sardegna. Istituita rete regionale per cure palliative

La rete è costituita dall’insieme delle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, assistenziali, delle figure professionali degli interventi diagnostici e terapeutici disponibili per l’erogazione delle cure palliative.

Per la prima volta in Sardegna è stata istituita una rete per le cure palliative.  Lo ha stabilito la Giunta regionale su proposta dell’assessore della Sanità, Simona De Francisci, che ha approvato le Linee Guida che permetteranno di delineare un nuovo modello assistenziale uniforme finalizzato alla miglior tutela del diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore.

Costituita dall’insieme delle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, assistenziali, delle figure professionali degli interventi diagnostici e terapeutici disponibili per l’erogazione delle cure palliative, la Rete si articola su diverse offerte assistenziali, secondo la necessità del paziente. Si va dalle cure domiciliari integrate (Cdi) all’ambulatorio di cure palliative, al ricovero in Hospice o RSA (con posti letto accreditati per pazienti terminali o nuclei hospice), al ricovero ospedaliero in regime ordinario.

Per l’assessore alla Sanità, Simona De De Francisci, il provvedimento varato dalla Giunta Cappellacci si è reso necessario per “definire anche in Sardegna un modello assistenziale uniforme in grado di garantire la continuità assistenziale dalla struttura ospedaliera al domicilio del malato attraverso la definizione delle modalità di presa in carico e accompagnamento nel corso di tutte le fasi della malattia”.

La Rete in Sardegna si inserisce nel più ampio quadro nazionale ed è in linea con quanto stabilito durante la seduta della Conferenza permanente Stato-Regioni in materia che sanciva: l’istituzione a livello regionale di una struttura dedicata al coordinamento e alla promozione delle cure palliative; la definizione e attuazione di percorsi omogenei di presa in carico e assistenza; lo sviluppo di un sistema informativo regionale; la definizione e il monitoraggio di indicatori quali-quantitativi e ancora, la promozione e attivazione di programmi obbligatori di formazione continua e il monitoraggio delle attività di ricerca.
 

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