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Lunedì 09 SETTEMBRE 2013
Veterinari. Per l’assessore lombardo Fava devono essere legati al ministero dell’Agricoltura

“L'Italia è l'unico paese occidentale dove i servizi veterinari sono legati alla Sanità e non all'Agricoltura. È giunto il momento di portare i medici veterinari nell'alveo più corretto del settore Agricoltura”. Questa la proposta dell’assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava.

I veterinari? Devono essere legati all’Agricoltura. È questa la posizione dell'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che chiede ai ministeri della Sanità e delle Politiche agricole di allinearsi a quanto avviene normalmente nel resto d'Europa. "Perché, se i veterinari si occupano di zootecnia, devono rimanere svincolati dall'Agricoltura e afferire ad un pianeta differente?", chiede l'assessore Fava. "I medici veterinari, senza dubbio preparati, competenti e in numero decisamente superiore a quello dei colleghi in Francia, ad esempio, credo possano svolgere il proprio apprezzato ruolo in maniera ancora più efficace se fossero direttamente collegati all'Agricoltura, settore in cui operano effettivamente, piuttosto che alla Sanità. Sarebbe opportuno riflettere a livello di Governo su questa posizione che mi permetto di sollecitare".
 
L'assessore lombardo Fava interviene anche sulle normative legate al cosiddetto Benessere animale. "Gli allevatori dovrebbero essere accompagnati nell'applicazione di norme che, nella maggior parte dei casi, effettivamente migliorano quello che l'Unione europea definisce le condizioni psico-fisiche degli animali e di riflesso anche le produzioni e il reddito - dice Fava - ma non dimentichiamo quello che potremmo chiamare il benessere degli allevatori. Se sommergiamo le imprese di leggi, disposizioni, provvedimenti e affrontiamo i produttori a colpi di verbale, rischiamo di deprimere la redditività del settore zootecnico, di far chiudere le aziende e di aumentare la nostra dipendenza dall'import".

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