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Martedì 10 SETTEMBRE 2013
Suicidi. Palma (Ordine Psicologi): “Per prevenirli affiancare al medico di base un ‘ascoltatore’”

Un osservatore dei bisogni dei cittadini che sappia interpretare tutti quei segnali di disagio che rappresentano le avvisaglie di comportamenti anche autodistruttivi. Questa la proposta avanzata dagli psicologi per affrontare “la causa di morte che può essere maggiormente prevenuta”.

“I suicidi sono la causa di morte che maggiormente può essere prevenuta. Perché chi decide di togliersi la vita molto spesso chiede aiuto, lancia dei segnali. Serve essere in grado di coglierli sapendo ascoltare. Ascoltare i giovanissimi e il loro malessere esistenziale; gli uomini e le donne travolte dalla crisi e dalle difficoltà economiche e che in tantissime circostanze si affidano al gioco fino a diventarne succubi; ascoltare, insomma, le persone che sentono insopportabile anche il peso della vita stessa. Servono sforzi sinergici che incidano sull’organizzazione dell’assistenza sanitaria; servono sforzi educativi e culturali. Soprattutto serve mettere mano a quegli interventi concreti che da tempo vengono proposti dagli psicologi italiani. Il tempo delle parole è finito. Se si vuole intervenire su questa che senza dubbio può essere definita una vera e propria piaga sociale servono fatti”. Così Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio promossa dalla International Association for suicide prevention e dalla Organizzazione mondiale della sanità.
 
“E tra i fatti concreti - ha spiegato Palma - vi è la possibilità che i cittadini abbiamo a loro disposizione – attraverso l’istituzione della figura dello psicologo di base – un osservatore ed un ascoltatore dei loro bisogni che si affianchi al medico di base con l’obiettivo di leggere ed interpretare tutti quei segnali di disagio che rappresentano le avvisaglie di comportamenti anche autodistruttivi che possano giungere fino alle estreme conseguenze.” Per Palma “non serve accendere i riflettori sui suicidi solo in occasioni di ricorrenze o di clamorosi o eclatanti fatti di cronaca. Servono coraggiose scelte politiche in grado di guardare lontano programmando interventi strutturali con un orizzonte temporale di lungo respiro”.

“Solo così – ha concluso il presidente degli psicologi italiani – potremo dire di aver tentato l’impossibile: invertire la tendenza che mostra come il numero dei suicidi nel mondo, come in Italia, sia destinato a crescere atrocemente”. 

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