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Mercoledì 11 SETTEMBRE 2013
Css. Troise (Anaao): “Le nuove nomine sono uno scandalo. Troppi universitari”

Dopo la pretesa di ridisegnare la sanità italiana senza i medici, un nuovo episodio rivela il giudizio che il Ministro dà di quel patrimonio di professionalità, colonna portante della sanità pubblica italiana, che le è stato affidato

Sotto il sole d’agosto il Ministro della Salute ha nominato il nuovo Consiglio Superiore di Sanità. Al di là di curricula scientifici, più o meno validi, colpisce il fatto che un organismo consultivo del Ministero della Salute, quale il CSS, sia composto in stragrande maggioranza da dipendenti del Ministero dell’Università. Il Ministero della Salute diventa così una succursale non solo del Ministero dell’Economia, ma anche del MIUR.
Non era quello che speravamo quando abbiamo auspicato la sopravvivenza di un Ministro della Salute.
 
L’Anaao Assomed giudica scandalosa una siffatta composizione aldilà di parenti, portaborse, portatori di conflitti di interesse, fedine penali non immacolate, che certo non mancano.
 
Colpisce anche lo scarso numero di donne e giovani, e la rilevante presenza gerontocratica che mettono in contraddizione il Ministro con il suo genere e la sua età.
 
Lascia sconcertati il fatto che i requisiti di “altissima professionalità”, su cui il Ministro sostiene di essersi basata per le nomine, siano ritenuti appannaggio esclusivo, quasi genetico dell’Università e di quella romana in particolare, e completamente estranei a quel personale del Ssn che pure il Ministro dovrebbe difendere e valorizzare per compito istituzionale.
 
Dopo la pretesa di ridisegnare la sanità italiana senza i medici, un nuovo episodio rivela il giudizio che il Ministro dà di quel patrimonio di professionalità, colonna portante della sanità pubblica italiana, che le è stato affidato.
Uno scandalo al sole, un colpo di mano da basso impero compiuto nel silenzio dei partiti e di quelle Regioni tanto gelose delle loro prerogative nelle nomine quanto indifferenti alla considerazione in cui sono tenute le risorse umane che tengono in piedi i loro servizi sanitari.
 
Costantino Troise

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