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Mercoledì 11 SETTEMBRE 2013
Farmaci. Astraricerche: "Il 90% degli italiani li porta in viaggio"

Sono il paracetamolo, contro la febbre, e i fermenti lattici, per l'intestino, i due rimedi che gli italiani mettono sempre o spesso in valigia. È quanto emerge da una ricerca commissionata da neoNisidina su un campione di 200 farmacisti.

Per gli italiani che vanno in viaggio, oltre allo spazzolino da denti, tra i prodotti ritenuti indispensabili ce ne sono numerosi legati alla salute. I più gettonati sono il paracetamolo e i fermenti lattici. Gli uomini fanno scorta di antiacidi e le donne di lassativi.

È quanto emerge da una ricerca commissionata da neoNisidina e realizzata da AstraRicerche intervistando direttamente un campione di 200 farmacisti italiani, divisi per sesso, residenza – nord-ovest, nord-est, centro e sud – ed età – sotto i 45 anni, fra i 45 e i 55 e ultra 55enni. Secondo oltre il 90% dei farmacisti sentiti, sono il paracetamolo, contro la febbre, e i fermenti lattici, per l'intestino, i due rimedi che gli italiani mettono sempre o spesso in valigia. E anche gli stessi farmacisti, per la loro salute, vogliono averli sempre a portata di mano.

Ci sono alcune rilevanti differenze tra uomini e donne: i maschi fanno scorta di antiacidi (32% dei professionisti) mentre le donne di lassativi (24% delle professioniste). 
Il 63% dei farmacisti intervistati ritiene che gli italiani portino con sé il giusto quantitativo di farmaci mentre i farmacisti più giovani (sotto i 45 anni) sostengono invece che i loro clienti ne portano troppi.

Il 17% dei farmacisti infine consiglia i farmaci che combinano più principi attivi.
 Il ricercatore Cosimo Finzi, spiega: “La ricerca mostra la preferenza dei farmacisti per un principio attivo – il paracetamolo – ma pure che tendono a portare con sé – come singolo farmaco o come mix di più prodotti – vari principi attivi; da notare anche il ‘bilanciamento’ tra i farmacisti che sostengono che i farmaci portati in viaggio dagli italiani sono troppi e quelli che affermano che sono troppo pochi: ne emerge un quadro positivo, visto che il 63% degli intervistati è convinto che i nostri concittadini sappiano regolarsi correttamente. E un discorso analogo vale per il mix tra farmaci con un solo principio attivo e farmaci con più principi combinati”.
 

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