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Mercoledì 11 SETTEMBRE 2013
Stamina. Comitato scientifico boccia il metodo. Vannoni annuncia ricorso al Tar

Il parere sarebbe stato inviato al ministero della Salute. Secondo quanto anticipato dalle Agenzie di stampa viene espressa una sostanziale bocciatura del metodo, che non avrebbe consistenza scientifica. Vannoni annuncia ricorso al Tar. Ma decisione finale spetta al Ministro.

Il metodo Stamina? Per il Comitato scientifico è da bocciare. Il parere, come riportano le agenzie Ansa e Agi, conterrebbe valutazioni critiche rispetto alle basi del metodo messo a punto dal presidente della Stamina Foundation, Davide Vannoni, dando così ragione all'ordinanza dell'Aifa del maggio 2012 che aveva vietato l'applicazione delle tecniche agli Spedali Civili di Brescia. Il documento del Comitato scientifico, che sarebbe stato consegnato al Ministero sarà ora valutato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin cui spetta la decisione finale. Il parere del comitato non è in ogni caso vincolante, ma rappresenta chiaramente uno strumento di approfondimento scientifico che viene messo a disposizione del Ministro.
 
La fondazione Stamina ha già annunciato di aver pronto un ricorso al Tar. “Non mi aspettavo niente di diverso dal comitato scientifico. Credo che non sia comunque un comitato imparziale, visto che il 70% dei suoi membri si era espresso contro il metodo Stamina prima ancora di essere nominato all'interno del comitato”. Questo il primo commento a caldo del presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni che getta poi la palla nel campo del Ministro Lorenzin.
 
“È stata una scelta del ministero della Salute - ha affermato Vannoni - nominare questi componenti, ed ora sarà il ministero a decidere cosa fare”. Se “così stanno le cose - ha quindi annunciato il presidente di Stamina Foundation - Stamina far ricorso al Tar in merito alla nomina di precise personalità, non imparziali, all'interno del comitato scientifico”.
 
Con questo metodo, ha quindi ricordato Vannoni all’Ansa, “sono curate in questo momento a Brescia 40 persone, senza effetti collaterali e con risultato evidenti che mostreremo al Tar il prossimo 7 ottobre”.
Partendo da questi “dati reali - ha detto - dico che una bocciatura sulla carta vale poco rispetto a quello che è già in corso all'interno di un ospedale pubblico italiano”. Ad ogni modo, ha tenuto a precisare, “aspetto di vedere le motivazioni del parere”. Nel frattempo, ''andiamo avanti con le terapie: abbiamo 150 persone in lista di attesa a Brescia”.
 
Quindi, ha sottolineato Vannoni, “se la strada per il metodo Stamina potrà essere solo quelle delle cure compassionevoli, proseguiremo con questa via, che è in ogni caso quella più importante perché è in grado di assicurare una risposta immediata ai pazienti”. D’altronde, ha concluso, ''la sperimentazione non aggiungeva nulla, perché  sarebbe stata limitata alla fase 1 e 2 e, dunque, a poche decine di malati per alcune patologie, e non sarebbe stata la soluzione per portare alla metodica alle migliaia di malati di tante patologie diverse”. 

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