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Mercoledì 02 OTTOBRE 2013
Ricerca  e assistenza socio sanitaria. Federsanità Anci sigla Protocollo intesa per progetti europei

L'accordo con EU-Open per garantire una adeguata rappresentatività presso le Istituzioni Europee e le agenzie europee  e per avviare e gestire, mediante apposita procura, le conseguenti relazioni nel contesto delle stesse.

Una partnership per lo sviluppo e la gestione di progetti comunitari nelle materie afferenti alla ricerca biomedica e all’assistenza socio sanitaria nelle sue più ampie accezioni e, in particolare, nel programma Health 2020 e Horizon 2020 promosse dall’Unione Europea. E’ quanto hanno avviato Federsanità ANCI e Eu-Open con la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa per garantire una adeguata rappresentatività presso le Istituzioni Europee e le agenzie europee  e per avviare e gestire, mediante apposita procura, le conseguenti relazioni nel contesto delle stesse.
 
“I processi di integrazione politica e sociale dell’Unione Europea assegnano un valore crescente alle politiche sociali e sanitarie dei Paesi Membri ha dichiarato Angelo Lino Del Favero Presidente di Federsanità ANCI- anche in una prospettiva di maggiore coesione fra gli stessi, consentendo ad esempio la libera circolazione dei cittadini-pazienti al fine di essere assistiti e quindi eventualmente sottoposti a trattamenti sanitari al di fuori dei propri confini nazionali e nel contempo la possibilità di mutuo riconoscimento e abilitazione alle professioni sanitarie nei suoi vari gradi e discipline nel contesto dell’Unione Europea”.
 
Scopo del Protocollo d’Intesa è avviare un miglioramento della comunicazione sanitaria, finalizzato a fornire ai cittadini gli strumenti per un corretto uso delle informazioni, necessario al fine di orientare i medesimi verso scelte consapevoli ed evitare quindi il ricorso a cure inappropriate e/o scientificamente non validate. La libera circolazione dei pazienti-cittadini nei Paesi dell’Unione (Direttiva Europea 24/2011) può, inoltre, se non contestualizzata in una nuova cultura della salute, accrescere il livello di disorientamento nei cittadini stessi.
 
“La partecipazione dei pazienti-cittadini Europei alle attività di Ricerca Biomedica è regolata da Direttive Europee, tra cui la 20/2001 sulla sperimentazione clinica e la 28/2005 sulle buone pratiche cliniche (c.d. “Good Clinical Practices”) - ha spiegato Paolo Stocco di Eu-Open questo determina la necessità per tutti gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale di conoscere e approfondire le caratteristiche ed il funzionamento dei Sistemi Sanitari degli altri Stati Membri e ciò richiede attività di informazione e formazione, scambio al fine di incrementare la competitività degli operatori stessi”.
 
L’Accordo prevede supporto e assistenza in relazione ad informazione e formazione sui Programmi Comunitari, oltre a servizi di Capacity Building e Project Management.
“E’ essenziale accrescere il livello di competitività delle aziende sanitarie nell’ambito dei progetti europei - ha concluso Del Favero - al fine di ottenere risorse ulteriori per lo sviluppo della ricerca e del miglioramento delle ”best practices”, anche in considerazione dell’oggettiva minor competitività del nostro Paese in tale ambito”.
 
Teresa Bonacci
Ufficio stampa Federsanità ANCI

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