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Mercoledì 09 OTTOBRE 2013
Erbe medicinali. Crescono i consumi ma anche le allergie. A rischio soprattutto donne e anziani

Secondo gli allergologi della Società italiana di Allergologia e Immunologia Clinica con il boom di prodotti che contengono erbe medicinali potrebbe salire anche il numero di reazioni allergiche inaspettate. Ad essere in pericolo sono più le donne che gli uomini, più gli anziani che i giovani. I rischi dell'autoprescrizione.

Non sempre naturale è sinonimo di benefico. Se il consumo di erbe medicinali nel nostro paese è in grande espansione, lo è anche il rischio di reazioni allergiche indesiderate, a volte misconosciute. Non è infatti raro assistere alla comparsa di reazioni di varia natura che non sono immediatamente messe i relazione con quella che è la loro causa reale e cioè l’uso di prodotti che contengono erbe medicinali. L'allarme è stato lanciato dagli allergologi della Società italiana di Allergologia e Immunologia Clinica, a conclusione della quarta edizione della SIAIC Interactive School “SIS” che si è svolta a Cagliari.
 
“Si registra anche nel nostro paese, insieme al largo consumo, il fatto che il consumatore abbia una insufficiente percezione dei rischi associati all’uso di questi prodotti”, ha spiegato Sebastiano Gangemi allergologo e immunologo clinico presso l’Università di Messina e consigliere della Siaic. “Egli, anche a causa del passaparola favorito anche dalla scarsa qualità delle informazioni a disposizione sul Web, nutre una fiducia quasi assoluta in tali erbe. Inoltre vige la consuetudine di autoprescriversi tali ritrovati, senza alcuna supervisione del medico. Ma soprattutto, per tali prodotti non sono quasi mai garantiti lo stesso controllo degli standard di qualità e sicurezza richiesti ad esempio per i farmaci. In particolare quando si acquistano in rete da industrie misconosciute, ai rischi rappresentati dalle potenziali interazioni farmacologiche si aggiungono la possibilità di acquistare prodotti contaminati da eccessiva presenza di metalli pesanti o prodotti adulterati nei quali sono stati aggiunti veri e propri farmaci per renderli più efficaci”.
 
Con questo appello gli specialisti intendono porre l’accento sui possibili rischi collegati ad un uso non improprio delle erbe medicinali e dalle loro interazioni con i farmaci. Un rischio che statisticamente è maggiore per le donne e per le persone anziane: “I dati ottenuti dagli studi di Medicina di Genere indicano che le donne utilizzano più degli uomini le medicine a base di erbe e prodotti per la cura di sé”, ha detto Vincenzo Patella, Allergologo e Immunologo Clinico alla ASL di Salerno e Docente Scuola di Specializzazione Università di Napoli Federico II. “Anche l'età elevata e la bassa percezione del benessere aumenta in modo significativo il consumo di prodotti a base di erbe e quindi un maggior rischio di uso inappropriato. I soggetti con molti sintomi (sei o più) sono più esposti ad un uso sconsiderato di questi farmaci e sono più esposti a reazioni gravi, spesso scatenate dall'interazione con farmaci convenzionali come ad esempio le medicine utilizzate per la cura delle malattie cardiovascolari o addirittura contro i tumori.
 
Visto il rischio, spiegano gli esperti, occorre promuovere una maggiore comunicazione sui prodotti assunti al di là della prescrizione medica. Fondamentale è coinvolgere i cittadini nella segnalazione di qualsiasi disturbo collegato all’uso di prodotti per la salute per far si che, così come avviene con la farmacovigilanza, anche la fitovigilanza contribuisca a definire meglio quali sono i rischi e i benefici per il paziente.

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