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Mercoledì 23 OTTOBRE 2013
Precari. Iniziato l’esame alla Camera. Il testo modificato dovrà tornare al Senato

Il decreto sulla PA oggi in Aula dopo l’approvazione dei giorni scorsi da parte del Senato. Il testo però ha subito delle modifiche in Commissione Affari costituzionali e Lavoro e questo obbligherà ad un ulteriore passaggio a Palazzo Madama prima della scadenza del provvedimento prevista per il 30 ottobre. Il testo con le modifiche e i pareri delle Commissioni.

Questa mattina l’Aula di Montecitorio ha iniziato l’esame del Decreto sulla Pubblica Amministrazione. Tempi brevi per l’approvazione perché il testo scade il 30 ottobre e le modifiche apportate dalle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro delle Camera comportano una terza lettura da parte del Senato. Entro il fine settimana comunque, il testo dovrebbe essere licenziato anche da Montecitorio, per consentire l’ultimo ritorno alla Camera alta per la conversione entro i limiti di legge.
 
Per il comparto sanità il decreto prevede che la regolarizzazione dei precari avvenga tramite un successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri che individuerà, “per il personale dedicato alla ricerca in sanità”, quali “requisiti per l’accesso ai concorsi, dei titoli di studio di laurea e post laurea in possesso del personale precario nonché per il personale medico in servizio presso il pronto soccorso delle aziende sanitarie locali, con almeno 5 anni di prestazione continuativa, ancorché non in possesso della specializzazione in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza”.
 
Sul versante dei certificati per l’attività sportiva non agonistica è previsto che questi “sono rilasciati dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o dal medico specialista in medicina dello sport ovvero dai medici della Federazione medico- sportiva italiana del Coni”. Ai fini del rilascio di tali certificati, i “medici si avvalgono dell’esame clinico degli accertamenti incluso l’elettrocardiogramma, secondo linee guida approvate con decreto del Ministro della salute, su proposta della Federazione nazionale degli ordini dei medici-chirurghi e degli odontoiatri, sentito il Consiglio superiore di sanità. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
 
Per quanto riguarda la Disciplina delle Ipab e delle aziende pubbliche di servizi, il decreto prevede “Al fine di favorire la razionalizzazione delle attività delle amministrazioni pubbliche nel processo di revisione della spesa pubblica, le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza (Ipab) e le aziende pubbliche di servizi alla persona di cui al decreto legislativo 4 maggio 2001, n. 207, sono sottoposte alla stessa disciplina prevista per gli enti del Servizio sanitario nazionale o per le aziende speciali dei comuni che operino nei settori dei servizi socio-sanitari, assistenziali, culturali ed educativi”.
 
Per le assunzioni invece “per gli enti del Servizio sanitario nazionale, tenuto conto dei vincoli assunzionali previsti dalla normativa vigente, si procede all’attuazione dei commi 6, 7, 8 e 9, anche con riferimento alle professionalità mediche e del ruolo sanitario, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Resta comunque salvo quanto previsto dall’articolo 10, comma 4-ter, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368”.

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