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Mercoledì 30 OTTOBRE 2013
Infermieri. Carbone (Fials): “Avanti con l’implementazione delle competenze”

Ieri un nuovo incontro del gruppo di lavoro Ministero-Regioni-Oss che sta lavorando al documento di implementazione delle competenze infermieristiche. Per il segretario generale della Fials si tratta di un “momento storico che deve trovare un’ accelerazione nel suo percorso attuativo”.

La definizione di un documento sull’implementazione delle competenze infermieristiche oggi e a seguire delle altre professioni sanitarie, rappresenta un “momento storico che deve trovare un’accelerazione nel suo percorso attuativo, che deve vedere tutte le professioni dirigenziali e non in un comune denominatore che ponga ‘il cittadino’ al centro dell’agire del sistema sanitario e del loro agire professionale e tutti impegnati quotidianamente a garantire i bisogni sia in fase critica sia in fase cronica”. Ad affermarlo è stato il segretario generale della Fials, Giuseppe Carbone, commentando l’incontro di ieri al ministero della Salute del gruppo di lavoro in materia (vedi la bozza del documento all'esame della Stato Regioni).

Secondo Carbone, infatti, “rimane di notevole importanza per un migliore agire comune delle professioni nel sistema sanitario attuale colmo di cambiamenti sui bisogni sanitari e assistenziali di ridefinire bene i campi d’azione per garantire, attraverso nuove metodologie, nuovi modelli organizzativi e percorsi di cura, delineati e avvallati da un gruppo di rappresentanza forte, una presa in carico del cittadino che necessita di allinearsi alla Comunità Europea al fine di non lasciarsi sfuggire i pazienti nell’ambito di un’assistenza sanitaria transfronteliera (Direttiva n° 24/2011), magari utilizzando il metodo TOYOTA. Probabilmente – aggiunge Carbone - lo sviluppo di nuove competenze attraverso un percorso formativo deve avere alla base un comune denominatore e linee di indirizzo uniformi su tutto il territorio nazionale compresi i modelli organizzativi che ne conseguono e non lasciato totalmente ad iniziative delle singole regioni poiché si potrebbero delineare  confusione di compiti, ruoli e responsabilità tra le varie figure professionali tanto più tra regioni sottoposte a piani di rientro e le altre”.

All’incontro di ieri hanno partecipato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il Direttore Generale delle Professioni Sanitarie Giovanni Leonardi, assistito da Francesco Saverio Proia, e tutte le OO.SS. rappresentative nel Servizio Sanitario Nazionale

“In apertura dei lavori – riferisce Carbone - il Ministro, nel dare atto dell’importanza del primo traguardo raggiunto sul tavolo ministeriale con la firma del documento sull’implementazione delle competenze infermieristiche in un momento in cui nel sistema sanitario cambiamo sempre di più i bisogni dei cittadini ed in particolare per la fascia degli anziani, ha ritenuto sottolineare l’importanza e la corresponsabilità che deve vedere anche i sindacati della dirigenza ed in particolare quella medica al tavolo ministeriale per la definizione dei documenti relativi all’individuazione delle nuove competenze per le altre professioni sanitarie”.

Leonardi ha quindi affermato che i cambiamenti intervenuti nel nostro Paese negli ultimi decenni, quali l’aumento della speranza di vita, il miglioramento delle condizioni di vita e di salute ma anche l’invecchiamento della popolazione con l’espandersi di forme di disagio sociale rendono necessario un ripensamento dell’organizzazione sanitaria e socio assistenziale. “Le riflessioni esposte dalla dirigenza medica sono state più volte alla critica del metodo adottato dal Ministero della Salute piuttosto che ai contenuti relativi al documento sull’implementazione delle competenze infermieristiche”, spiega Carbone, che invece si è detto “notevolmente d’accordo” con le considerazioni esposte da Leonardi “che vedono la complementarietà tra la responsabilità e funzione dei medici con il loro ruolo di diagnosi e cura e quindi della scelta del miglior percorso clinico a favore del paziente e dall’altra parte le altre professioni sanitarie con la propria autonomia assistenziale, con una propria responsabilità nel campo d’azione per le  proprie competenze professionali”.

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