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Martedì 26 NOVEMBRE 2013
Legge stabilità. Il maxiemendamento del Governo. Confermata riduzione del Fondo di 1,150 mld per i tagli al PI, 400 milioni ai policlinici privati e 350 alla non autosufficienza. Farmaci ospedalieri anche nelle farmacie e Anagrafe nazionale degli assistiti. IL TESTO

Alla fine il Governo ha scelto la via del maxiemendamento. Il voto di fiducia nella notte. Forza Italia ufficializza che voterà no e che uscirà dalla maggioranza. Il testo approvato conferma per la sanità molte norme originali e molti emendamenti della Bilancio. Ma ci sono anche alcune novità. IL TESTO DEL MAXIEMENDAMENTO E LE MISURE PER LA SANITA'.

Vi ricordate le promesse sulla fine degli assalti alla diligenza cui eravamo abituati con le vecchie leggi finanziarie? Abbiamo anche cambiato il nome, scegliendone uno evocativo di fermezza e costanza: “stabilità”. Ma in realtà nulla è cambiato. Finanziaria o stabilità che sia la febbre dell’emendamento non risparmia nessuno e così anche questa volta siamo arrivati a quota 3mila.
 
Troppi evidentemente per essere smaltiti in pochi giorni di lavoro in Commissione Bilancio. E ieri sera, di fatto, si è gettata la spugna chiudendo i lavori alle 2,30 di notte e approvando un testo monco (non sono stati votati tutti gli emendamenti) e senza dare il mandato al relatore di ricostruire il tutto e portarlo in Aula, il che fa decadere di fatto tutte le modifiche approvate.
 
Così oggi il Governo ha scelto, come ormai accade da diversi anni, la via del maxiemendamento, dove l'impegno è quello di recuperare gran parte del lavoro fatto in Commissione dai senatori guidati da Antonio Azzollini. Il testo elaborato del governo si compone di un unico articolo con 519 commi.
 
"Su quale testo si porrà la fiducia lo deciderà l'Esecutivo, tenendo conto del lavoro della Commissione”, aveva infatti detto già in precedenza il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, specificando che “è possibile che gli emendamenti approvati vengano utilizzati, salvo che non si scopra che sono scoperti. Mi auguro comunque che si possa tener conto della sintesi riassunta negli emendamenti dei relatori e del governo in questi giorni di faticoso lavoro".
 
Ma il tempo stringe. Domani si deve votare la decadenza di Silvio Berlusconi e la partita stabilità si vorrebbe chiudere prima. Entro stanotte. E ancora una volta sarà quindi fiducia, senza però quella della nuova Forza Italia che oggi ha ufficiliazzato la sua uscita dalla maggioranza.
 
"Non ci sono più le condizioni per proseguire nella collaborazione con questo governo", lo ha detto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, nel corso di una conferenza stampa insieme con il presidente dei deputati, Renato Brunetta. "Ci siamo sentiti emarginati, buttati fuori dalla maggioranza, ma abbiamo continuato a inseguire il governo nella ricerca di un confronto", ha detto Romani aggiungendo: "Il maxiemendamento alla legge di stabilità è assolutamente irricevibile. "Per quanto ci riguarda le larghe intese sono finite", ha aggiunto Brunetta.
 
Il Senato approva la fiducia
Con 171 voti favorevoli, 135 contrari e nessuna astensione il Senato a tarda notte ha approvato il maxiemendamento del Governo (emendamento 1.900), interamente sostitutivo del disegno di legge di Stabilità (ddl n. 1120), sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia. Il Governo presenterà questa mattina (mercoledì 27 novembre) la Nota di variazioni al bilancio che, non appena trasmessa, sarà immediatamente deferita alla Commissione Bilancio; la Nota sarà successivamente votata dall'Assemblea nella seduta convocata per le ore 9 di mercoledì 27 novembre, in cui si procederà quindi alla votazione finale del disegno di legge di bilancio (ddl n. 1121), con la presenza del numero legale.
 
 
Per le norme sanitarie del maxiemendamento vedi articolo a parte.

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