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Mercoledì 27 NOVEMBRE 2013
Legge di Stabilità. Cassi (Cimo): “Ancora tagli. Quel che serve è una riforma strutturale”

Gli interventi per la sanità contenuti nel maxiemendamento alla Legge di Stabilità non piacciono al presidente della Cimo Asmd. “Si conferma una politica dei tagli, che impoverisce il sistema senza alcuna progettualità, che è invece necessaria per continuare a garantire a tutti il diritto alla salute”.

“Ancora tagli. Non siamo stupiti, ma certo non siamo d’accordo”. È questo il commento a caldo del presidente della Cimo Asmd, Riccardo Cassi, sui contenuti del maxiemendamento del Governo alla Legge di Stabilità. “Dal maxiemendamento ci aspettavamo dei tagli e i tagli sono arrivati. Del resto, il blocco del contratto e della vacanza contrattuale sono ormai la quotidianità. Ma non lo dico con rassegnazione. Siamo contrari a questi interventi, così come ai prelievi sulle pensioni. I medici e la sanità hanno già dato, ora basta”, ha precisato Cassi.

Quanto alle risorse riservate ai policlinici privati, oggetto di forti critiche da parte di altri sindacati medici, Cassi spiega di non essere contrario “in linea di principio a finanziare i privati, se questo significa finanziare l’eccellenza. Ma sono assolutamente contrario ad interventi slogan. Se davvero si vuole sostenere la formazione dei medici, bisogna riformare il sistema formativo, a partire dalle università pubbliche”, precisa il presidente della Cimo Asmd. Secondo il quale, “che si parli di pubblico o di privato, il problema non è a chi vanno i soldi, ma come quei soldi vengono spesi. Il sistema universitario italiano va rinnovato, prevedendo, tra le altre cose, che la formazione non sia solo accademica, ma inserita nel sistema e in grado di preparare i futuri medici a rispondere pienamente alle istanze della sanità. Senza queste modifiche, ogni finanziamento sulla formazione, pubblica o privata che sia, non sarà che uno spreco”.

Un principio che, secondo Cassi, vale per tutto il sistema sanitario. “Purtroppo il maxiemendamento alla legge di Stabilità conferma una politica che lavora solo per tagli e che cerca soluzioni facili alla sostenibilità del sistema. Ma così non si potrà andare avanti ancora a lungo. Il Ssn ha bisogno di riforme strutturali, di progettualità, altrimenti presto non sarà più possibile garantire a tutti il diritto alla salute”.

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