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Mercoledì 11 DICEMBRE 2013
Neonati. Per la loro salute conta anche la dieta alimentare del papà

Perché i figli si sviluppino bene, i livelli di acido folico del padre sono importanti tanto quanto quelli della madre. Se insufficienti, i difetti congeniti della prole aumentano del 30%. Lo rivela uno studio canadese basato sulle cavie: il prossimo passo sarà una ricerca sull’uomo. LO STUDIO

Figli: prima del concepimento, l’alimentazione del papà è cruciale per uno sviluppo sano dell’embrione. Ad affermarlo, oggi, è la McGill University in Canada, che ha pubblicato uno studio su Nature Communications. Finora, l’attenzione era stata rivolta soltanto alla dieta della mamma, ma anche quella del papà ha una grande importanza.

In particolare, la ricerca si è focalizzata sulla vitamina B9, o acido folico (folato). Questa sostanza, come si evince dal nome, si trova nelle “foglie”, cioè in tutte le verdure ‘a foglia’ di colore verde, nei cereali, nella frutta e nelle carni. Per la salute dei figli, i livelli dell’acido folico del papà sono importanti tanto quanto quelli della mamma.
“Anche se il folato oggi viene aggiunto ad una grande varietà di alimenti, i papà che mangiano molti grassi, che seguono diete ‘fast food’ o che sono obesi potrebbero non usare o metabolizzarlo nello stesso modo di quelli che hanno adeguati livelli della vitamina”, spiega Sarah Kimmins, ricercatrice alla McGill University. “Ora sappiamo che questa informazione viene trasmessa dal padre all’embrione con conseguenze che possono essere anche molto serie”.
Lavorando sulle cavie, i ricercatori hanno confrontato la prole di padri con sufficienti livelli di acido folico con quella di padri che invece ne erano carenti: il risultato mostra che questa carenza è associata con un aumento nei figli di anomalie congenite di varia natura.
“Ci siamo molto stupiti nell’osservare che c’era un aumento di quasi il 30% nelle anomalie congenite nei figli generati da padri con un livello insufficiente di acido folico”, ha affermato Romain Lambrot del Department of Animal Science della McGill University. “Abbiamo riscontrato delle anomalie scheletriche piuttosto gravi che includono sia deformità cranio-facciali che spinali”.
In particolare, la ricerca mostra che ci sono alcune regioni dell’epigenoma dello spermatozoo che risentono dello stile di vita e in particolare della dieta. E quest’informazione è a sua volta trasferita su di una mappa detta “epigenomica” che influenza lo sviluppo e che può influenzare anche il metabolismo e malattie della prole a lungo termine.
L’epigenoma, infatti, contiene tutte quelle modificazioni ereditabili che variano l’espressione genica pur non alterando la sequenza del Dna: è perciò influenzato dall’ambiente ed è coinvolto in diverse malattie, inclusi il cancro e il diabete. Esso influenza, inoltre, il modo in cui i geni si esprimono, e dunque il modo in cui l’informazione ereditabile si trasmette.

Lo studio mostra come lo spermatozoo mantenga memoria anche dello stile della dieta del genitore. “Se tutto va come speriamo, il prossimo passo sarà di lavorare con collaboratori per poter cominciare a valutare i legami tra la dieta dell’uomo, il fatto di essere sovrappeso e in che modo questa informazione è legata alla salute dei loro figli”, conclude Kimmins.
 
Viola Rita

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