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Venerdì 13 DICEMBRE 2013
Lombardia. Mantovani: “Chi chiede salute non è un cliente ma una persona che ha bisogno”

Anche il termine "aziende" per le strutture sanitarie pubbliche andrebbe eleminato per l'assessore alla salute della Regione. "Sono luoghi di tutela della salute, di cura, di servizio per i cittadini”, ha sottolineato Mantovani, secondo il quale "su questa idea è necessaria una riflessione".

"I cittadini che chiedono salute non sono dei clienti, ma sono persone che hanno bisogno". Ad affermarlo, ieri, l'assessore alla Sanità della Lombardia, Mario Mantovani, in occasione dell'inaugurazione del nuovo Distretto sanitario a Treviglio, uno dei setti punti di riferimento territoriale dell'Asl di Bergamo. Struttura attesa da tempo in quanto l’azienda sanitaria nel piccolo comune della bergamasca aveva finora operato in diverse sedi.

Mantovani ha sottolineato come l'accorpamento in un'unica sede porti al concreto risparmio economico, ma ha soprattutto posto l'accento sull'eccellenza operativa che queste strutture devono rappresentare in termini di servizio ai cittadini. Perché "nella cittadella della salute i cittadini riescono a trovare tutti i servizi in un'unica sede" e “la cittadella della salute deve essere un luogo che dia la speranza alle persone di trovare le risposte adeguate alle loro esigenze”.
 
Il vice governatore di Regione Lombardia ha concluso il suo intervento anticipando due dei temi che saranno al centro nel dibattito per il varo della nuova riforma sanitaria. Il primo, è un “tema emergente” e riguarda la cronicità, che interessa il 30% dei pazienti lombardi. Su questo punto Mantovani ritiene che non si possa parlare di una riforma sanitaria senza tenere in debita considerazione una realtà così importante.
 
Il secondo punto è la definizione di “aziende” che per l'assessore andrebbe eliminata quando ci si riferisce alle strutture sanitarie pubbliche. Queste, infatti, “luoghi di tutela della salute, di cura, di servizio per i cittadini. Ma anche questa è un'idea - ha concluso l’assessore - sulla quale è necessaria una riflessione. Sarà il Consiglio regionale, comunque, a dover decidere”.

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