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Giovedì 18 NOVEMBRE 2010
Abruzzo: Pd diserterà lavori commissione sanità

La ragione per il Vice Presidente del Consiglio regionale, Giovanni D'Amico (Pd) è chiara: “insieme agli altri gruppi di minoranza abbiamo annunciato oggi in conferenza stampa la decisione di non partecipare ai lavori della 5^ commissione sanità fin quando il Presidente Commissario Chiodi non si degnerà di venire in Consiglio ad illustrare il Piano Operativo 2010”.

Già la scorsa settimana i consiglieri del Pd avevano abbandonato i lavori ma, ancora ieri in Commissione Sanità, presente la dott.sa Baraldi , i consiglieri regionali non avevano avuto la possibilità di prendere visione della delibera n.45 del Commissario ad acta: "Piano operativo 2010- razionalizzazione della rete di assistenza ospedaliera".
“Ritengo l’atteggiamento del Presidente/ Commissario, - prosegue D’Amico - che continua a sottrarsi al confronto in Consiglio regionale , assolutamente deprecabile e nella forma e nella sostanza, ritenendolo fortemente lesivo della funzione del Consiglio regionale, e irrispettoso nei confronti dei cittadini abruzzesi. I tagli proposti si stanno rilevando disastrosi a fronte della totale mancanza di reinvestimento contestuale in servizi sul territorio e di valorizzazione delle eccellenze”. Il problema per il Pd è che non si sta facendo nulla per migliorare le condizioni della sanità abruzzese. Gli investimenti fatti sono per l’esponente democratico “irrilevanti ai fini del rientro dal disavanzo al punto che lo stesso Presidente/Commissario ha preannunciato una perdita per l’esercizio 2010 di 80 – 100 milioni di euro. Ci chiediamo dove sta il risanamento, allorché nella primavera del 2008 avevamo definito con le parti sociali la riduzione proprio dal 2010 delle aliquote aggiuntive dell’Irap e dell’Irpef “.
“Mi duole rilevare – conclude la nota - che alla fine del 2010 la prospettiva della riduzione delle tasse è di fatto rinviata dal centro destra alla prossima legislatura con un riflesso recessivo sull’economia regionale già abbondantemente piegata dalla crisi economica. La presunzione del Presidente /Commissario di non voler riconoscere ruolo al Consiglio regionale, alle istituzioni locali, ai cittadini, agli operatori sanitari troverà, nella nostra protesta una ferma opposizione per impedire che agli abruzzesi venga offerta una sanità mediocre ed insufficiente”.

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