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19 GENNAIO 2014
Vista. I tablet per non vedenti. Parte all’IIT il progetto "BlindPad"

Al via all’Istituto Italiano di Tecnologia un progetto europeo per realizzare dispositivi digitali basati sul tatto: una nuova prospettiva per le persone con disturbi visivi fino alla cecità. Tali strumenti potrebbero aumentare le loro possibilità di inserimento nel mondo del lavoro

Nel futuro forse arriverà un tablet tattile per chi non vede: è partito all’Istituto Italiano di Tecnologia il progetto BLINDPAD, che intende realizzare dispositivi per trasmettere informazioni e contenuti grafici attraverso il senso del tatto.
Per gli ipovedenti e i non vedenti, infatti, il tatto può rappresentare uno strumento importante per la diffusione di contenuti grafici, che sono sempre più veicolati dalla vista. Anche se in questo ambito il mercato è in gran parte non sfruttato, vi è una chiara richiesta da parte degli utenti: questi dispositivi devono diventare più economici, versatili, maneggevoli e soddisfacenti.
 
BLINDPAD, che è l’acronimo di “Personal Assistive Device for BLIND and visually impaired people” (dispositivo assistivo personale per ciechi e ipovedenti), intende introdurre nuove ‘superfici touchable’ nei dispositivi digitali mobili, in grado di trasmettere contenuti grafici semplici attraverso sensazioni tattili. Il nuovo strumento sarà concepito in tutti gli aspetti chiave necessari alla realizzazione di un oggetto pratico e trasferibile nella vita delle persone disabili: nuovi materiali, un disegno che risponda alle esigenze degli utenti, efficienza energetica e costi contenuti. BLINDPAD potrà essere collegato a dispositivi mobili già presenti sul mercato, la superficie del dispositivo sarà costituita da una griglia di elementi indipendenti che permettono di programmare e variare la forma rappresentata, sollecitando la sensibilità tattile e permettendo all’utente di percepire la figura.
Il dispositivo sarà utile a migliorare le conoscenze e anche l’indipendenza delle persone affette da disabilità visive e, potenzialmente, ad aumentare le loro possibilità di impiego e di inserimento sociale: “BLINDPAD coinvolge competenze scientifiche differenti e istituti che hanno come obiettivo della delle loro attività il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità”, afferma Luca Brayda, ricercatore all’Istituto Italiano di Tecnologia e coordinatore del progetto. “Il nostro obiettivo è sviluppare una nuova classe di dispositivi digitali che stimolino il senso de tatto, progettati per favorire l’inclusione sociale attraverso un uso mirato ed efficace delle sensorialità residue. Possiamo sfruttare tutti gli aspetti positivi che l’interazione tra uomo e macchina porta per lo sviluppo della conoscenza, e applicarlo al potenziamento delle tecnologie applicate all’istruzione”.

All’Istituto Italiano di Tecnologia il progetto sarà seguito dagli scienziati della sede centrale a Genova, nello specifico dei dipartimenti di Robotics, Brain and Cognitive Sciences e di Nanofisica, nonché del Centro per le Nanotecnologie Biomolecolari a Lecce. Gli scienziati dell'IIT si occuperanno sia dell'interazione tra l'utente finale e il dispositivo BLINDPAD, sia della realizzazione di parte della matrice di stimolatori tattili.
Partner italiano è l’Istituto David Chiossone Onlus che avrà ruolo centrale nell’interazione tra ricercatore e persone con disabilità. Grazie a questa partnership  il prototipo BLINDPAD sarà, infatti, concepito e verificato nella sua efficacia direttamente con i potenziali utenti.
Gli altri partner del progetto sono: Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) in Svizzera, GeoMobile GmbH in Germania, Fundacja Instytut Rozwoju Regionalnego (FIRR) in Polonia, ATEKNEA Invention and Research Centre Ltd. in Ungheria.
 
Viola Rita

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