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Martedì 28 GENNAIO 2014
Isee. Il testo in Gazzetta Ufficiale. E Lef denuncia: "Ogni anno 2 mld vanno ad evasori"

Il Dpcm 159/2013 è stato pubblicato sulla GU n. 19 del 24 gennaio 2014. Nel testo, grande attenzione alle prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria. Intanto il Lef, nel suo rapporto annuale, denuncia le storture del vecchio meccanismo: con un'evasione di 10mila euro si ottengono vantaggi fino al 60% rispetto a chi, nell'identica situazione familiare e reddituale, dichiara tutto.

Il nuovo Isee, l'Indicatore della situazione economica equivalente, che fotografa la condizione del nucleo familiare tenendo conto del reddito, del patrimonio mobiliare e immobiliare e della numerosità dei componenti, dopo aver ricevuto lo scorso dicembre il via libera in Consiglio dei Ministri, è stato ora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2014. Si tratta di una riforma già indicata dal documento dei cosiddetti "saggi del Quirinale" come uno degli obiettivi prioritari del futuro Governo. Per valutare in modo completo la condizione economica delle famiglie, con l’Isee riformato saranno incrociate le diverse Banche Dati fiscali e contributive, ridotte le aree dell’autodichiarazione, saranno integrati dati e prestazioni a livello nazionale e locale. Inoltre, la riforma prevede non solo una definizione più ampia del reddito ed un maggior peso della situazione patrimoniale, ma anche una forte attenzione alle famiglie più numerose e alle diverse condizioni di disabilità.
 
Lo scorso 23 dicembre, lo stesso viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, nel corso di un'audizione in Commissione affari sociali della Camera, aveva definito il nuovo Isee "uno strumento che favorisce le persone con disabilità piu gravi e quelle più povere". Entro 130 giorni dall'entrata in vigore del Dpcm, il prossimo 8 febbraio, dovrà essere completato il percorso attuativo.
Per prima cosa si dovrà mettere a punto la nuova Dsu, a quel punto ci si dovrà occupare delle modalità di condivisione dei dati tra gli enti coinvolti nel calcolo. Infine, gli enti erogatori delle prestazioni sociali agevolate, avranno 30 giorni di tempo per adeguarsi. Il nuovo indicatore dovrebbe essere operativo entro il prossimo 8 giugno.
 
Il nuovo Isee si è reso necessario a seguito delle numerose storture del vecchio meccanismo, denunciate anche ieri dal Lef, l'Associazione per la legalità e l'equità fiscale, nel suo rapporto annuale. Da una analisi di Lef dedicata agli effetti dell'evasione sull'Isee è emerso che circa il 20% dei 10 miliardi distribuiti ogni anno con l'Isee vanno a nuclei familiari che, grazie all'evasione, scavalcano nelle graduatorie i contribuenti che dichiarano correttamente.
Con una evasione di 10.000 euro si riesce ad ottenere un vantaggio che può arrivare fino al 70% rispetto a chi, nella identica situazione familiare e reddituale, dichiara tutto. Dallo studio di Lef emerge inoltre che l'ammontare del reddito evaso incide proporzionalmente sul valore dell'indicatore con un vantaggio competitivo illegale che diminuisce all'aumentare della componente patrimoniale. Nel caso di una famiglia con due figli minori e un reddito complessivo di 31.600 euro il vantaggio, con una evasione di 10.000 euro, va dal 45% in presenza di un patrimonio basso al 18% con un patrimonio più consistente.

In pratica, considerando lo stesso reddito e la stessa evasione, una famiglia in affitto con un patrimonio mobiliare di 8.000 euro ha un Isee quasi dimezzato, mentre con un patrimonio mobiliare di 40.000 euro ha un vantaggio illegale del 31%. Lo stesso nucleo se ha una casa di abitazione di 57.000 euro e un patrimonio mobiliare di 8.000 euro con 10.000 euro di evasione ha un vantaggio illegale del 34%, mentre se il patrimonio mobiliare sale a 40.000 euro il vantaggio scende al 25%. Con una abitazione di 171.000 euro e un patrimonio mobiliare di 8.000 euro il vantaggio scende al 22%, mentre aumentando il patrimonio mobiliare a 40.000 euro il vantaggio si attesta al 18%.
 

Nel rapporto si sottolinea come l'utilizzo dell'Isee abbia registrato negli anni una crescita significativa passando da poco meno di 2 milioni di nuclei familiari nel 2002 a 5,8 milioni nel 2012, con un picco di 6,4 milioni nel 2011. L'evasione è in generale pervasiva: dall'analisi delle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu), sempre secondo lo studio Lef, emerge che l'80% dichiara zero finanze sul proprio conto, percentuale che sale al 96% al Sud.

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