quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 07 FEBBRAIO 2014
Lazio. L'Anaao contro la Regione: "Una gestione della sanità deludente e poco coraggiosa"

Dal Pronto Soccorso alle Case della Salute alla Questione Universitaria. Questeo le criticità denunciate in un documento realzzato dalla segreteria regionale dell'Anaao Assomed. Un duro attacco alla Regione che ha deluso nel suo operato al punto da far sospettare una possibile "mancanza di capacità e competenze". IL DOCUMENTO

Delusione per l'ultimo anno di nuova gestione alla Regione, con il passaggio di consegne dalla giunta Polverini a quella Zingaretti. Una giunta che, seppur salutata con favore, in questi mesi ha lasciato molto a desiderare peccando non solo di coraggio ma, soprattutto, ha palesato il sospetto di una possibile "mancanza di capacità e competenze". Questo il duro attacco alla Regione contenuto in un documento realizzato dalla segreteria regionale dell'Anaao Assomed. Le criticità esplicitate nel documento sono diverse e vanno dalla situazione di emergenza in cui versano i Pronto Soccorso ai problemi della rete ospedaliera e territoriale, dal precariato alla questione universitaria fino all'accreditamento delle strutture private. Analizziamo nel dettaglio i nodi principali contenuti nel testo.
 
Emergenza e PS
Quello del San Camillo non è un caso isolato, il disagio subito dai cittadini più fragili per l'Anaao è dovuto alla "assenza di un disegno complessivo, ad una cattiva gestione, pessima organizzazione e alla mancanza di misure adeguate a fronteggiare il problema da parte di Regione e Asl". A questo si aggiunge il problema cronico della mancanza di personale, risultano quindi inutile ed inefficacie l'invio di 'editti' irrealizzabili. "Occorre una volta per tutte affrontare e risolvere il problema a monte - si legge nel documento - vale a dire nel territorio. Su questo la Regione deve diventare operativa".
Il problema dell'allungamento dei tempi di permanenza nei Pronto Soccorso e delle degenze ospedaliere viene attribuito dall'Annao ai tagli lineari dei posti letto, alla carenza di organici, alla disorganizzazione territoriale, ma anche alla medicina difensiva causata dall'aumento dei contenziosi medico-legali causata anche dall'azione ingannevole dei media e di alcune pubblicità.

Rete ospedaliera e territoriale
"Gli Atti Aziendali che i nuovi Direttori Generali dovranno redigere ed emanare dovrebbero essere preceduti da un atto programmatorio-strategico della Regione Lazio sulla rete ospedaliera e territoriale - si legge nel documento -. Una Giunta con ambizioni di governo avrebbe dovuto sapere e dire, ancor prima di insediarsi, quale era il suo progetto di programmazione sanitaria", e invece si vuole stravolgere la funzione originaria delle Case della Salute che si vogliono mettere in cantiere facendone “piccoli PS di quartiere” con possibilità di un modulo di 20 letti a gestione infermieristica e con la consulenza e la eventuale reperibilità dei Medici ospedalieri.
Il territorio, che viene definito ricco di professionalità sia mediche che delle professioni sanitarie, "potrebbe essere in grado di offrire delle eccellenti Cure Primarie ma anche Cure specialistiche" e invece oggi "è totalmente disorganizzato, senza controlli, senza possibilità di un benché minimo sistema valutativo". L'auspicio è quello di "ripensare, in tal senso, ai medici di Medicina Generale insieme alle loro organizzazioni rappresentative e dare loro un ruolo efficace all’interno del SSR e sul territorio".
 
Precariato e mobilità
"Come si può pensare di poter dare un’assistenza adeguata in P.S. e nei reparti ospedalieri colmi di precari a tempo determinato o, peggio, con contratti atipici con retribuzioni ridicole e senza alcuna garanzia contrattuale?", si chiede nel documento l'Anaao. Eppure, spiega il sindacato che su queste problematiche "abbiamo firmato dei protocolli d’intesa studiati e condivisi che non hanno avuto alcun seguito ed alcuna applicazione. Forse è giunto il momento di riflettere operativamente su questi aspetti e di riprendere le fila del discorso interrotto e, soprattutto, agire"
 
La questione universitaria
L'Università viene definità dall'Anna "improduttiva e fonte enorme di spesa per le casse regionali". "Abbiamo lasciato che si dilatasse in maniera abnorme fino a tollerare, nella sola città di Roma, ben 5 Policlinici Universitari tra pubblici e privati, al di fuori di qualsiasi programmazione sanitaria, al solo scopo di creare cattedre per i docenti e orientare voti elettorali anche compiacendo poteri forti - spiega il testo -. Ancora oggi si continua a permettere il dilatarsi delle Università, si continua a perpetrare l’incertezza giuridica tra Policlinici Universitari ed Aziende Ospedaliere, con un nuovo protocollo d’intesa che nulla ha cambiato e nulla poteva cambiare se non in peggio, stante un possibile conflitto di interessi degli attori del tavolo e che continua inopinatamente a non voler chiarire l’annosa ed incresciosa questione dell’affidamento delle apicalità. Inoltre sarebbe in corso la richiesta di due nuove scuole di medicina".
 
L'accreditamento delle strutture private
"Non è certamente un caso che la Regione con la più alta percentuale di accreditamento privato abbia anche il più alto disavanzo - denuncia l'Anaao - e non è neppure un caso che la Regione Lazio continui ad accreditare, in maniera indiscriminata, senza alcun controllo dei parametri strutturali ed organizzativi, cliniche ed strutture private senza che rientrino, in alcun modo, nella logica programmatoria della Sanità Regionale, mentre la distribuzione dei p.l. determina inconcepibili discriminazioni tra le varie Asl".
Si chiede un atto di coraggio per ridurre il numero di case di cura accreditate per acuti, partendo da quelle con un numero di letti ridottissimo, e poi mettere l’insieme delle case di cura accreditate a servizio degli ospedali pubblici e della rete territoriale studiandone la complementarietà con il sistema nel suo complesso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA