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Lunedì 10 FEBBRAIO 2014
Lazio. Nominate 40 sentinelle anticorruzione in Asl e ospedali

In ogni struttura l'incarico è stato affidato a un dirigente apicale in servizio a tempo indeterminato. Non è previsto alcun compenso specifico. Il lavoro svolto sarà remunerato con fondi relativi alla retribuzione di risultato. I dirigenti dovranno elaborare un piano operativo per evitare delitti contro la Pa e garantire la trasparenza.

In tutte le Asl del sistema sanitario regionale, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, policlinici universitari, cosi come all’Ares 118 e all’Istituto zooprofilattico sperimentale, sono stati nominati i responsabili per la prevenzione della corruzione e  la trasparenza. Ad annunciarlo una nota della Giunta regionale, che spiega come l’istituzione di questa rete di sorveglianza permanente anticorruzione “è finalizzata a monitorare con continuità  l’attività  amministrativa per quanto riguarda affidamenti , appalti, concessione di sovvenzioni o contributi, ad associazioni e società, attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati, tra i compiti anche quello di accertare  la regolarità dei concorsi e progressioni di carriera,  e garantire l’assoluta trasparenza dell’iter riguardante la decisione assunta. Deve anche definire la effettiva rotazione  degli incarichi  negli uffici che si occupano delle attività più a rischio, oltre che provvedere alla formazione del personale. Fondamentale la stretta collaborazione con il responsabile della trasparenza, considerata elemento cardine per prevenire fenomeni corruttivi”.

L'incarico è stato affidato ad un dirigente apicale in servizio, scelto tra quelli che hanno un contratto a tempo indeterminato. Si configura come un incarico aggiuntivo rispetto alle funzioni già svolte. “Non è previsto infatti  alcun compenso specifico”, precisa la nota. Spiegando, però, che “il lavoro svolto va remunerato, nel caso, con fondi relativi alla retribuzione di risultato”.

Le nuove competenze prevedono che i dirigenti nominati elaborino un piano operativo per evitare delitti contro la pubblica amministrazione e intervenire in ogni circostanza si verifichi un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso a fini privati delle funzioni attribuite. Deve anche definire la effettiva rotazione  degli incarichi  negli uffici che si occupano delle attività più a rischio, oltre che provvedere alla formazione del personale. Fondamentale la stretta collaborazione con il responsabile della trasparenza, considerata elemento cardine per prevenire fenomeni corruttivi.

“La rete di quaranta sentinelle a presidio della legalità e della trasparenza, costituita negli ultimi mesi, è il risultato concreto di una delle prime decisioni assunte come Commissario ad acta per il Piano di rientro della sanità – ha commentato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - La cronaca di questi giorni racconta che dare seguito alle disposizioni delle legge 190 del 2012, che a sua volta attua quanto previsto dalla Convenzione Onu del 2003, era assolutamente necessario.  Scoprire che le camere mortuarie dei nostri ospedali  sono occasione di mercato e scambi con la malapolitica è desolante, come lo è sapere che nel nostro Paese la corruzione è una piaga estesa che macchia la nostra immagine nel mondo e  pesa come piombo sulle ali della ripresa economica. Conto sui nuovi Direttori Generali affinché questa rete svolga una lavoro reale: ridurre e azzerare quella sorta di ‘terra di nessuno’ dove proliferano  malasanità e malaffare”.

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