quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 10 FEBBRAIO 2014
Ictus. Dagli USA le prime linee guida per le donne

Pubblicate su Stroke, le prime linee guida sull’ictus al femminile documentano i fattori di rischio della patologia. Dalla preeclampsia all’ipertensione combinata con l’assunzione della pillola contraccettiva, fino a fumare insieme all’uso dello stesso anticoncezionale. LE LINEE GUIDA

Una sintesi completa di tutti i fattori di rischio ‘al femminile’ che sono legati all’ictus: la American Heart Association/American Stroke Association ha messo a punto le prime linee guida, specifiche per le donne, sull’ictus e sulla prevenzione cardiovascolare. Queste linee guida sono pubblicate sulla rivista Stroke. Il documento fornisce raccomandazioni riguardo alla presenza di alcuni elementi e/o patologie collegati al rischio di ictus: tra questi, alcuni problemi della salute delle donne, come la preeclampsia (gestosi), la menopausa, la sostituzione degli ormoni, ma anche l’obesità/sindrome metabolica, la fibrillazione atriale e l’emicrania con aura.
 
Ben una donna su cinque ha un ictus durante la vita. E i numeri sull’ictus indicano che ogni anno più donne che uomini presentano questo evento patologico (superandoli di 55mila casi nel 2010). L’ictus è la terza causa di morte per il sesso femminile, mentre la quarta per il sesso maschile. Ma quali sono i fattori di rischio che fanno sì che le donne siano più soggette a questo grave problema?  In generale, oltre ai fattori di rischio per l’ictus condivisi con gli uomini, come alta pressione, essere fumatori e diabete, le donne ne hanno anche altri, legati a problematiche tipicamente femminili, che le rendono vulnerabili rispetto al problema dell’ictus in maniera unica. Lo ha sottolineato su blog.heart.com (un sito dell'American Heart Association/American Stroke Association) Monique Chireau, ostetrica e ginecologa alla Duke University Medical School, che ha collaborato alla stesura delle linee guida. La ginecologa spiega come vi siano evidenze scientifiche che mostrano il collegamento tra la preeclampsia, il diabete gestazionale ed altri problemi legati alla gravidanza con un aumento di problemi cardiovascolari, ha sottolineato su blog.heart.com (sito dell’American Heart Association).
 
Ad esempio, la preeclampsia, di cui negli Stati Uniti soffre circa dal 6 al 10% delle donne che partoriscono ogni anno, raddoppia il rischio di ictus e quadruplica il rischio di alta pressione sanguigna in età avanzata: lo ha affermato, sullo stesso sito, Cheryl Bushnell del Stroke Center at Wake Forest Baptist Medical Center, primo nome della pubblicazione.
 
Le linee guida forniscono le seguenti raccomandazioni:
Tutte le donne che hanno una storia di preeclampsia dovrebbero regolarmente essere controllate rispetto al rischio di pressione alta, obesità, consumo di tabacco e colesterolo alto. Questo screening dovrebbe iniziare entro un anno dal parto.
Donne che hanno la pressione alta durante la gravidanza o che la hanno avuta in una precedente gravidanza dovrebbero informarsi presso le assiste a livello sanitario per sapere se devono assumere basse dosi di aspirina a partire dal secondo trimestre fino al parto, per ridurre il rischio di preeclampsia.
Inoltre, se hanno in gravidanza una pressione sanguigna molto alta (160/110 mmHg o superiore) o moderatamente alta (150-159 mmHg/100-109 mmHg), esse devono essere trattate con farmaci sicuri.
La combinazione ipertensione e assunzione di pillola contraccettiva aumenta il rischio di ictus e potrebbe raddoppiarlo: prima di iniziare a prendere questo anticoncezionale, le donne dovrebbero essere sottoposte a screening per misurare l’eventuale presenza di ipertensione.
Anche il tabacco è un ‘indagato speciale’. Infatti, le donne non dovrebbero consumarlo: fumare e contemporaneamente assumere la pillola anticoncezionale aumenta il rischio di ictus, come anche avviene nel caso in cui il consumo di tabacco è unito alla presenza di attacchi di emicrania con aura. Sopra ai 75 anni, le donne dovrebbero essere sottoposte a screening per la fibrillazione atriale. In questa fascia di età, inoltre, le donne presentano una probabilità più alta rispetto agli uomini di sviluppare disturbi del ritmo cardiaco: e questo aumenta il rischio di ictus cinque volte.

Viola Rita 

© RIPRODUZIONE RISERVATA