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Venerdì 14 FEBBRAIO 2014
BPCO. Congresso a Verona. Solo 1 su 6 sa di essere malato. Dal Negro (CESFAR): “La malattia costa 1 punto del PIL”

Asma bronchiale e BPCO colpiscono complessivamente più di 10 italiani su 100. La BPCO terza causa di morte a livello globale entro il 2030, secondo le stime. Ma quasi 8 italiani su 10 con bronchite cronica non hanno mai ricevuto la diagnosi. Il Professor Roberto dal Negro sottolinea l’urgenza di dialogo tra le parti

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) colpisce circa sei persone su 100 in Italia. Ma solo una di queste sei persone sa di esserne affetta: se ne è discusso oggi a Verona, al 17° Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie Asma Bronchiale e BPCO: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie, tenutosi presso il Roseo Hotel Leon D’oro. La BPCO causa ogni anno oltre 3 milioni di morti, rappresentando circa il 5,8% dei decessi a livello globale.
Il Congresso, che ha visto la partecipazione di circa 300 specialisti da tutta Italia, è alla sua diciassettesima edizione, ma per la precisione “sono venti anni di ricerca, dibattiti e sensibilizzazione, in quanto le prime due edizioni furono a cadenza biennale”, ha sottolineato il Professor Roberto Dal Negro, Responsabile del Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia respiratoria (CESFAR).
 
Secondo le stime degli esperti, l’asma bronchiale colpisce il 7% della popolazione italiana, mentre il 5,5% soffre di BPCO: sommando i dati delle due patologie, più di una persona su dieci soffre di malattie respiratorie (cioè il 12,5%). In particolare, la BPCO colpisce circa 65 milioni di persone al mondo e 2milioni e 600mila italiani. Ma ben 3 asmatici su 10 e quasi 8 persone con BPCO non ha mai ricevuto la diagnosi.
 
La BPCO è una malattia cronica ostruttiva, lentamente progressiva, che colpisce sia i bronchi che i polmoni, con sintomi che vanno dalla tosse persistente alla grave difficoltà di respirazione. I fattori che determinano la malattia sono vari: in primis il fumo attivo di sigaretta, poi il basso peso corporeo, i disturbi respiratori dell'infanzia, l’inquinamento atmosferico, l’esposizione al fumo passivo di sigaretta, la presenza di polveri sottili o prodotti chimici inalati. La malattia è destinata a diventare la terza principale causa di morte a livello mondiale entro il 2030, come riportano gli esperti. Nella sua forma grave, causa il decesso di un paziente su due entro 10 anni dalla diagnosi. “Un’epidemiologia sempre in crescita, eppure non c’è ancora il giusto riconoscimento dalle Istituzioni, e si investe troppo poco per la ricerca, per la sensibilizzazione della popolazione e per il supporto dei malati”, ha affermato il Professor Dal Negro. “Urge un dialogo tra parti, basti pensare che nel nostro Paese, asma e BPCO costano al SSN circa 14 miliardi di Euro all’anno: di fatto 1 punto di PIL. Èparadossale che, nonostante il continuo aumento di casi e di gravità, strutture specialistiche subiscano sempre più tagli, a favore di un contenitore aspecifico di una medicina tuttologica”.
 
Durante il Congresso, vengono affrontate altre tematiche: le riacutizzazioni virali nell’asma e nella BPCO; le nuove terapie biologiche nell’asma; la disassuefazione dal fumo e la sigaretta elettronica; la tosse come malattia e non più solo come sintomo.
 
Viola Rita

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