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Venerdì 14 FEBBRAIO 2014
Cure primarie. Intervista a Nello Martini: “In questa fase ancora molti nodi da sciogliere”
Parla il Direttore Ricerca & Sviluppo dell’Accademia nazionale di Medicina, per molti anni Dg all'Aifa, che in questa intervista ci presenta il convegno del prossimo 18 febbraio dal titolo ‘Cure PrimarIe H24. Chronic Care Model e Medicina di iniziativa’. “Oltre alla riorganizzazione sarà importante monitorare le implicazioni sociali di questo cambiamento”. IL PROGRAMMA
“In questa fase, che possiamo considerare lo stato nascente delle cure primarie H24, vi sono questioni di fondo e scelte strategiche che sono al centro del dibattito politico, delle Regioni e delle professioni”. Parole di Nello Martini Direttore Ricerca & Sviluppo dell’Accademia nazionale di Medicina e direttore generale dell’Aifa fino al 2008, che in quest’intervista ci presenta i temi che saranno al centro del Convengo organizzato dall’Accademia per il prossimo 18 febbraio a Roma presso l’UNO Hotel dal titolo ‘Cure PrimarIe H24. Chronic Care Model e Medicina di iniziativa’. Evento rivolto a Dirigenti degli Assessorati alla Sanità; Direttori Generali, Direttori Sanitari, Direttori Amministrativi delle Aziende Sanitarie pubbliche; dirigenti della Ospedalità privata, medici e cultori della materia.
Direttore, ci spiega gli obiettivi del convegno?
La riorganizzazione delle cure primarie rappresenta un processo di trasformazione molto complesso su cui insistono le differenti variabili politico – istituzionale – professionale – sociale del processo assistenziale. Questo primo Convegno Nazionale intende avviare un approfondimento e un’analisi sul progetto politico-istituzionale, sulle esperienze regionali, sui sistemi di governance e di performance e su alcune aree modello della presa in carico della cronicità (asma/BPCO – diabete – osteoporosi – artrite reumatoide - scompenso cardiaco).
Cure primarie, ma a che punto siamo?
Il riordino dell’assistenza territoriale e della Medicina Generale, previsto dal Decreto Balduzzi rappresenta in linea di principio un passaggio cruciale del riassetto del Ssn, che va letto e contestualizzato complessivamente tenendo conto del Patto per la Salute, dell'atto di indirizzo delle Regioni per la medicina convenzionata, della riorganizzazione della rete ospedaliera e delle altre iniziative normative e di contesto. Ecco perché ancora oggi, in questa fase, che possiamo considerare lo stato nascente delle cure primarie H24, vi sono questioni di fondo e scelte strategiche che sono al centro del dibattito politico, delle Regioni e delle professioni e su cui è fondamentale discutere e confrontarsi.
E quali sono questi nodi da sciogliere?
Le questioni e le scelte fondamentali da fare sono plurime. In primis occorrerà definire ruoli e competenze rispettivamente del Ministero, delle Regioni e della Convenzione con la Medicina Generale nella normativa per la pianificazione e la organizzazione delle cure primarie. Bisognerà anche ragionare sul rapporto tra AFT – UCCP e distretto, senza dimenticare la necessità di definire l’integrazione nelle nuove strutture delle forme associative attualmente esistenti. Altro nodo da sciogliere riguarda poi la definizione di quali criteri e metodologia utilizzare per la integrazione nelle nuove strutture degli specialisti, degli infermieri, delle unità amministrative in collegamento con l’Azienda Ospedaliera. E poi c’è tutta la partita del finanziamento. Esso come avverrà? Come verrà definito il budget – per quota capitaria o secondo altri parametri? E quali saranno i criteri, la professionalità e le procedure per la nomina del coordinatore?
I temi su cui confrontarsi sono parecchi. E in questo senso come valuta anche gli impatti della riorganizzazione sui cittadini?
Questo aspetto è decisivo. I risvolti sociali del processo di cambiamento indotto dalle strutture associate delle cure primarie, per cui il singolo cittadino non avrà più il “proprio” medico di famiglia ma dovrà rivolgersi a una struttura complessa in cui l’unicità del rapporto con il medico è data dalla condivisione della cartella clinica e del percorso assistenziale, è un passaggio delicato che va costruito, assecondato e seguito per non indurre fenomeni sociali di rifiuto e di rebound.
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