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Lunedì 17 FEBBRAIO 2014
Crisi di governo. Incarico a Renzi. Le prime parole: "Il mio sarà un Esecutivo di legislatura". Riforme, lavoro e fisco le priorità

Entro febbraio le riforme istituzionali, prima fra tutte la legge elettorale, da marzo il lavoro, ad aprile la pubblica amministrazione, a maggio il fisco. Questo il timing che si è dato Matteo Renzi nell’accettare con riserva l’incarico di formare il nuovo governo che, ha detto chiaramente, ha "un orizzonte di legislatura".

Poco dopo le 12, il premier incaricato, Matteo Renzi, si è presentato davanti ai giornalisti della sala stampa del Quirinale e ha detto di aver “accettato con riserva l’incarico che gli ha conferito il Capo dello Stato” Giorgio Napolitano “di formare il nuovo governo” al termine di un colloquio durato più a lungo del previsto.
 
Subito Renzi ha chiarito che al suo governo si apre “un orizzonte di legislatura”, quindi si immagina di durare per quattro anni per “fare”. La sua piattaforma di lavoro già per febbraio prevede le riforme istituzionali e della legge elettorale. A marzo poi Renzi intende incardinare il dibattito “sul lavoro, quindi ad aprile la riforma della pubblica amministrazione e per maggio il fisco”. Un governo dunque che intende incidere, nello stile del sindaco uscente, sui nodi del paese.
 
L’attenzione del suo governo, ha detto il segretario del Partito Democratico, è infatti “sui contenuti e non su altro”. A questo punto i tempi per formare l’esecutivo: “ci prenderemo il tempo necessario l’orizzonte di legislatura necessita di qualche giorno in più”. Comunque, ha concluso Renzi prima di lasciare la sala stampa “ci metterò tutto l’impegno, il coraggio e l’energia di cui sono capace”.
 
Il colloquio tra Napolitano e Renzi è durato più a lungo del previsto. Momenti delicati per i nodi importanti da sciogliere come il ministero dell’Economia sul quale il capo dello Stato ha chiesto di vederci chiaro. Su questo punto dopo i nomi fatti nel corso del week-end, l’economista Lucrezia Reichlin su tutti, per lo più tecnici, oggi è spuntata l’ipotesi di mettere alla guida del dicastero di via XX settembre un politico. Già ma chi?
 
Napolitano inoltre vorrebbe rassicurazioni certe anche su altri due ministeri come quello della Giustizia e gli steri. Altre incognite sono poi quelle legate al ruolo di Alfano, Berlusconi e l’opposizione interna al Pd guidata da Civati.
 
Intanto Renzi ha fatto sapere che dopo gli incontri con il presidente della Camera e del Senato per le consultazioni di prassi, alle 15 sarà a Firenze per “adempimenti formali” da stasera sarà a Roma per dedicarsi a tempo pieno alla formazione del suo governo. 

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