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Mercoledì 19 FEBBRAIO 2014
Grecia. Per la crisi chiude la mutua pubblica per l'assistenza specialistica. Medici in piazza

Il piano fa parte del programma di riforma sanitaria ed è parte della campagna di riduzione della spesa imposto dalla Troika. Gli ambulatori sono stati chiusi lunedì. Mobilità e paga ridotta per circa 8.500 tra medici e amministrativi. Per il Ministero i camici bianchi Eopyy dovranno chiudere i loro studi privati ed entro un mese decidere tra il servizio pubblico o privato.

Grecia: i tagli non finiscono mai. A quattro anni dai primi interventi della Troika europea per ripianare il deficit dello Stato ellenico la rotta della riduzione delle spese non sembra tramontare. Queste settimane il taglio riguarda l’intera rete statale degli ambulatori specialistici (nello specifico l’Ente nazionale per la Prestazione dei Servizi Sanitari, Eopyy) del paese. E il settore avrà un mese di tempo per riorganizzare il sistema. Ieri si sono registrate manifestazioni da parte dei medici, alcuni dei quali si sono rifiutati di consegnare gli edifici pubblici che ospitano i poliambulatori del servizio sanitario nazionale, così come ha previsto il ministro nell’ambito della chiusura delle sedi in tutto il Paese. Il Ministro Georghiadis ha minacciato che gli eventuali danni alle strutture o ai macchinari saranno addebitate ai medici che stanno occupando le sedi.
 
Il Ministero della Salute chiede infatti  ai medici Eopyy di chiudere i loro uffici privati​​, di aspettare per il nuovo incarico o di dimettersi dalla sanità pubblica in caso di disaccordo con il nuovo sistema. Cioè i medici avranno la possibilità di chiudere e riaprire le loro imprese private entro un paio di settimane. Una misura che decreta in ogni caso la fine del para-stato dove pubblico e libera professione si intersecano.
 
L'ultima riforma del sistema sanitario greco minaccia di rendere l'accesso dei pazienti all'assistenza sanitaria di base più difficile in quanto molte strutture saranno da chiudere. Soprattutto nel sud del paese e sulle isole, i pazienti sono a rischio di dover coprire le lunghe distanze al fine di ottenere l'ovvio in un paese che pretende di appartenere all’Europa .
 
Inoltre, il ministero della salute ha applicato un blocco alle prescrizioni per i medici, un tappo che è del 20% inferiore a quello del 2013. 
 

L.F.

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