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Lunedì 24 FEBBRAIO 2014
Umbria.Rinnovata collaborazione con Malta per centro di cura dei disturbi dell’alimentazione

Col il nuovo documento si è voluto rafforzare e dare seguito al precedente accordo sottoscritto dalla presidente della Regione Marini, con il quale è stata formalizzata la collaborazione per la creazione  e l’avvio a Malta del Centro residenziale "Dar il-Kenn", che mutua il modello sperimentato al Centro Francisci di Todi per la cura delle persone con disturbi alimentari e obesità.

Si intensifica la collaborazione tra la Regione e Malta per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione: lo scorso venerdì, a Malta, la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, l’Azienda sanitaria umbra 1 e il Ministero per la salute di Malta, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la formazione sull’assistenza sanitaria e la ricerca sui disturbi alimentari e l’obesità.
 
 
Col il nuovo documento si è voluto rafforzare e dare seguito al precedente accordo sottoscritto dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, con il quale è stata formalizzata la collaborazione per la creazione  e l’avvio a Malta del Centro residenziale "Dar il-Kenn", che mutua il modello sperimentato al Centro Francisci di Todi per la cura delle persone con disturbi alimentari e obesità.
 
 
“Il protocollo d’intesa sottoscritto, che rientra nel quadro dell’accordo generale di collaborazione fra il Ministero della Salute di Malta, la Fondazione ‘Dar Kenn Ghal Sahtek’ e la Regione Umbria – ha detto la vicepresidente Casciari - costituisce un evento importante, non soltanto perché permette al programma di collaborazione di procedere su basi concrete, finalizzate alla cura e al benessere di chi soffre di disturbi alimentari; ma soprattutto perché, rigorosamente definito nella sua articolazione, il programma acquista il valore di un’esperienza significativa ed esemplare, che può costituire un importante punto di riferimento, anche a livello internazionale”.
 
“L’accordo di collaborazione fra Malta e la Regione Umbria – ha aggiunto - costituisce infatti una testimonianza scientificamente, politicamente e umanamente feconda di come esperienze di avanguardia, come quella sviluppata in Italia, nella nostra regione, presso il Centro Francisci di Todi, possano essere non semplicemente ‘esportate’, ma porsi come l’occasione di una sperimentazione e di un percorso comune, di un reciproco arricchimento e dell’apertura di nuove prospettive”.
  
La vicepresidente ha quindi manifestato apprezzamento per la grande sensibilità culturale dimostrata dalle autorità di Malta, a cominciare dal Presidente della Repubblica George Abela e dal Ministro della Sanità Godfrey Farrugia, che hanno individuato con esattezza la natura ‘olistica’, unitaria, del problema dei disturbi alimentari: “Malta ha capito in pieno la natura di un problema, che non può essere semplicemente ‘medicalizzato’ nel modo tradizionale – ha riferito - ma ha bisogno di un approccio integrato, multidisciplinare, fondato sull’individuo, la sua storia, il suo ambiente e la sua rete delle sue relazioni”.

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