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Martedì 25 FEBBRAIO 2014
Lombardia. Inaugurazione anno giudiziario Corte dei Conti. Il focus sulla sanità

Il procuratore regionale della sezione lombarda, Antonio Caruso, rileva che soltanto il 41% dei Comuni ha nominato il responsabile della prevenzione della corruzione. Allarme per l'aumento del contenzioso medico: nel 2013 sono state aperte 108 vertenze, rispetto alle 90 dell’anno precedente.

Lotta alla corruzione e “malpractice” in sanità: sono due dei principali assi che hanno caratterizzato l’attività della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Lombardia. E’ quanto emerge dalla relazione presentata dal procuratore regionale, Antonio Caruso.

Un punto dolente è rappresentato dal fatto che, al 30 novembre 2013, cioè a un anno dall’entrata in vigore della legge anticorruzione, soltanto il 41% dei Comuni lombardi ha nominato il responsabile della prevenzione della corruzione. “Il cammino o da compiere appare ancora molto ripido, e la velenosa pianta corruttiva è tuttora ben lungi dall'essere non solo estirpata ma anche più semplicemente ridotta, in modo apprezzabile”. Per combattere questa piaga e per invertire il trend in atto, secondo Caruso le istituzioni “devono fare uno sforzo comune, insieme a tutte Ie componenti della comunità, creando un sistema di ‘community resilience’, che sia capace di raggiungere risultati reali, tangibili ed eticamente sostenibili”.

Per quanto concerne gli aspetti direttamente legati alla sanità, Caruso segnala che il fenomeno del contenzioso medico è in continuo aumento: nel 2013 sono state aperte 108 vertenze, rispetto alle 90 dell’anno precedente. Sul tema vengono sottolineate le novità introdotte dalla legge Balduzzi che “potrebbe sortire rilevanti effetti positivi in sede di processo di responsabilità erariale soprattutto nei casi in cui la condotta dell' esercente la professione sanitaria sia stata oggetto di un previo accertamento penale definitivo (per colpa) posto che la novella, appunto, limita ai soli casi di colpa grave l'addebito penale (in presenza di linee guida) di modo da potersi invocare, in sede di giudizio contabile e sussistendo tutti gli altri presupposti dell' illecito erariale, una sorta di "automaticità" dimostrativa circa la sussistenza dell'elemento psicologico minimo della fattispecie di responsabilità amministrativo-contabile (la colpa grave)”.

A livello giudiziario, Caruso menziona il filone d’inchiesta denominato ‘Progetto Galeno’, che ha visto quali destinatari delle contestazioni erariali numerosissimi medici lombardi. “I fatti risalgono agli anni 2004-2006 allorquando detti sanitari hanno frequentato il corso di formazione specifica in medicina generale beneficiando di una borsa di studio, a carico dell'erario, avente una finalità retributiva stante la formazione esclusiva e a tempo pieno della specializzando”. In molti casi è stato accertato che i medici svolgevano “contestualmente alla frequenza del corso formativo, varie attività professionali retribuite da terzi - nonostante la vigenza di un chiaro divieto di incompatibilità relativamente all'espletamento di prestazioni lavorative extra borsa (ad eccetto di talune, tassative, consentite) - con ciò frustrando la finalità della remunerazione pubblicistica, deviata dalle rispettiva finalità in quanto, di fatto, resa non più esclusiva".
 

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