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Giovedì 27 FEBBRAIO 2014
Gastroenterologia. I medici al Senato: “Assistenza inappropriata. Ridistribuire i posti letto"

Audita in commissione Sanità, l’Associazione Gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ha denunciato "l’insufficiente numero di unità di gastroenterologia”. Solo il 9% dei ricoveri per le malattie dell’apparato digerente avviene presso le unità specialistiche. Il risultato? "Peggiore assistenza, ricoveri più lunghi e spesa maggiore”.

Ridistribuzione dei posti letto e delle risorse per la riduzione della spesa pubblica e il miglioramento delle cure. È quanto ha chiesto oggi al Senato l’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO), ascoltata dalla XII Commissione igiene e sanità del Senato per presentare importanti proposte per la cura delle malattie dell’apparato digerente in Italia .In particolare, secondo l’Aigo, occorre “garantire la media attuale di 3,4 posti letto di gastroenterologia per 100.000 abitanti; creare reti regionali di emergenza per le patologie gastroenterologiche; implementare ulteriormente i programmi di screening per il cancro colon rettale, purtroppo ancora carenti in molte regioni”.

Nel corso dell’audizione Elisabetta Buscarini, presidente dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) che ha partecipato all’incontro con Antonio Balzano, presidente eletto di AIGO, e Giuseppe Milazzo, segretario tesoriere di AIGO, ha sottolineato: “Le nostre proposte non rappresentano nuove voci di spesa o un aggravio per i bilanci della sanità pubblica ma misure per consentire risparmi in termini di costi sociali derivati da inappropriate cure delle patologie gastroenterologiche. Proponiamo, infatti, che si avvii un processo di redistribuzione territoriale dei posti letto per favorire appropriatezza di cura ed efficienza nell’allocazione delle risorse e che si definisca un percorso per il paziente affetto da malattie dell’apparato digerente, declinato per livelli di complessità clinica e procedurale”.

Secondo dati evidenziati dal primo Libro bianco della gastroenterologia, le malattie dell’apparato digerente costituiscono, infatti, la prima causa di ospedalizzazione con 1.500.000 di ricoveri all’anno, una percentuale pari al 24% del totale, e sono la quinta causa di morte nella popolazione maschile e la settima in quella femminile. “Purtroppo – ha sottolineato l’Aigo ai sentori - , queste patologie sono spesso assistite in maniera inappropriata a causa dell’insufficiente numero delle unità di gastroenterologia: solo il 9% dei ricoveri viene effettuato presso queste unità specialistiche. A questo corrisponde anche una maggiore spesa sanitaria: nelle unità operative di gastroenterologia, infatti, la durata media di degenza per ricoveri urgenti è di 6,7 giorni contro gli 8,4 giorni nelle altre unità operative”.

Conti alla mano, "analizzando le sole emorragie digestive superiori, che in Italia colpiscono ogni anno 70.000 persone, si potrebbero risparmiare 140.000 giornate di degenza se tutti gli eventi venissero gestiti in unità operative di gastroenterologia".

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