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Giovedì 27 FEBBRAIO 2014
Siracusa. Ospedali aperti alle altre religioni. Borsellino: "Esempio per altre Asp siciliane"

Al protocollo d'intesa hanno per ora aderito i rappresentanti delle comunità ortodossa rumena, ebraica, islamica, buddista Soka Gakkai, della chiesa evangelica battista e i testimoni di Geova. Ai pazienti ricoverati sarà garantita la possibilità di interfacciarsi con rappresentanti della propria fede tutte le volte che ne avvertiranno il bisogno.

"E’ il primo esempio di un protocollo del genere in Sicilia e proporrò di adottarlo anche a tutte le altre Aziende sanitarie siciliane". Così l'assessore regionale della Salute, Lucia Borsellino, si è espressa complimentandosi con il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa, Mario Zappia, per il tavolo interreligioso con i rappresentanti delle principali comunità religiose presenti sul territorio provinciale, diverse dalla religione Cattolica, convocato per la condivisione di un protocollo d' intesa che apre gli ospedali siracusani a tutte le fedi.

Attorno al tavolo, presieduto dall’assessore Borsellino e dal commissario Zappia, presenti i direttori sanitario e amministrativo Anselmo Madeddu e Vincenzo Magnano, si sono riuniti i cappellani degli ospedali di Siracusa, Lentini, Avola, Noto e Augusta, i direttori medici di presidio e i rappresentanti delle comunità ortodossa rumena, ebraica, islamica, buddista Soka Gakkai, della chiesa evangelica battista, testimoni di Geova.
“Lo ritengo un doveroso passo, per il rispetto di tutte le culture e di tutte le religioni, nel processo di umanizzazione dei servizi sanitari, di integrazione, tolleranza e tutela dei diritti di tutti i cittadini” ha commentato il commissario Mario Zappia.

Il protocollo d'intesa, integrabile per tutte le altre confessioni che richiederanno di aderirvi in futuro, è stato presentato in bozza per eventuali modifiche e sarà siglato nei prossimi giorni. L'assessore Borsellino si è detta entusiasta per l'iniziativa di apertura intrapresa dall’Azienda sanitaria siracusana con la sottoscrizione di un protocollo i cui contenuti, ha osservato, sono già operativi. Ai pazienti ricoverati negli ospedali sarà garantita la possibilità di interfacciarsi con rappresentanti della propria fede tutte le volte che ne avvertiranno il bisogno, soprattutto nei momenti più difficili della loro permanenza in ospedale, con una procedura che sarà affissa in tutti i reparti di degenza. 

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