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Lunedì 29 NOVEMBRE 2010
Umbria: Nevi (Pdl), “limitare la politicizzazione dei direttori generali di Asl e Ao”

È con questo obiettivo che il gruppo consiliare del Pdl umbro ha annunciato la presentazione di un disegno di legge regionale “per ristabilire criteri meritocratici nella scelta e nel giudizio sull’operato dei direttori generali di Asl e Ao”.

Il gruppo gruppo consiliare regionale del Popolo della libertà ha depositato venerdì scorso in Consiglio regionale il disegno di legge su nomina e revoca dei direttori generali delle Asl e delle
Aziende Ospedaliere. Il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi, ha spiega come questo disegno di legge (che si aggiunge a quello, già depositato, sulla riforma del meccanismo di nomina dei primari ospedalieri) intervenga su leggi già esistenti (in particolare sulla Legge regionale 3/1998) per limitare la politicizzazione dei direttori generali “che invece di rispondere del funzionamento dei servizi in ottica meritocratica spesso si dedicano alla politica senza che nessuno possa sindacare del proprio operato”.
“Non solo – ha aggiunto Nervi – ricordiamo come attualmente non possano neanche essere revocati se commettono atti gravi, come sono emersi nelle intercettazioni che riguardano la dottoressa Rosignoli”.
Con questo disegno di legge verrebbe modificato l’attuale meccanismo di nomina prevedendo la partecipazione attiva del Consiglio regionale e non solo della Giunta.
Il Consiglio avrebbe il compito di nominare una commissione tecnica che dovrebbe poi effettuare la valutazione dei curriculum degli aspiranti alla nomina di direttori generali. La commissione sarebbe così formata: un rappresentante dell'Agenzia nazionale servizi sanitari regionali, un docente
universitario in materie giuridico – economiche, un esperto in management sanitario. Tale commissione, conclusi i suoi lavori, trasmetterebbe le sue valutazioni alla commissione sanità del Consiglio regionale, in modo da fornire indicazioni al presidente della Regione per la nomina dei nuovi direttori generali. Contestualmente verranno assegnati degli obiettivi (da verificare ogni anno) sulla base dei quali si deciderà se confermare o meno l’incarico, a seguito del parere del Consiglio regionale.
Raffale Nevi ha anche sottolineato come nel disegno di legge vi sia anche una nuova norma sulla revoca, “oggi praticamente impossibile”. Viene infatti inserita la possibilità che se la commissione consiliare del Consiglio regionale indica alla Giunta, con un votazione a maggioranza
assoluta dei componenti, un grave motivo (ad esempio una inchiesta magistratura su fatti che attengono alle sue funzioni di direttore generale), sia possibile procedere alla revoca del contratto.
 

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