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Mercoledì 05 MARZO 2014
Papa Francesco: "Nessuno è obbligato a usare mezzi straordinari quando la vita è in fase terminale"

Così il Pontefice, in una intervista sul Corriere della sera, ha risposto ad una domanda riguardante il senso di prolungare una vita in stato vegetativo. Interrogato poi sulle unioni civili, Papa Francesco ha risposto: "Bisogna vedere i diversi casi e valutarli nella loro varietà"

"Io non sono uno specialista negli argomenti bioetici. E temo che ogni mia frase possa essere equivocata. La dottrina tradizionale della Chiesa dice che nessuno è obbligato a usare mezzi straordinari quando si sa che è in una fase terminale. Nella mia pastorale, in questi casi, ho sempre consigliato le cure palliative. In casi più specifici è bene ricorrere, se necessario, al consiglio degli specialisti". Così Papa Francesco, in un'intervista rilasciata al Corriere della sera, ha risposto alla domanda rivoltagli da Ferruccio de Bortoli circa il senso di prolungare artificialmente la vita in stato vegetativo. Una risposta che, almeno in parte, sembra riprendere quella posizione sull'accanimento terapeutico già intrapresa, anche in prima persona, dal Cardinal Carlo Maria Martini
 
Un posizione rimarcata da Martini poche settimane dopo la morte di Piergiorgio Welby, il malato terminale di distrofia muscolare che chiese la sospensione delle terapie, oltre che nel suo ultimo "Credere e Conoscere", nel quale scrisse: "Le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per nno prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persone".
 
Il Pontefice poi, richiamato sul tema delle unioni civili, ormai regolamentate in molti Paesi ha così risposto: "Il matrimonio è fra un uomo e una donna. Gli Stati laici vogliono giustificare le unioni civili per regolare diverse situazioni di convivenza, spinti dall’esigenza di regolare aspetti economici fra le persone, come ad esempio assicurare l’assistenza sanitaria. Si tratta di patti di convivenza di varia natura, di cui non saprei elencare le diverse forme - ha concluso Papa Francesco -. Bisogna vedere i diversi casi e valutarli nella loro varietà".
 
Giovanni Rodriquez

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