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Sabato 08 MARZO 2014
Speciale 8 marzo. Aborto e obiezione di coscienza. Camusso (Cgil): “Dal Consiglio d’Europa richiamo all’Italia: viola diritti stabiliti dalla 194”

E’ stata la stessa segretaria nazionale della Cgil a rendere noto che il Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa ha risposto al sollecito della stessa confederazione sindacale e da altre associazioni sottolineando, “che l’obiezione di coscienza non può impedire la corretta applicazione delle norme previste dalla legge sull’interruzione volontaria di gravidanza”.

''E' un atto forte che sancisce un diritto fondamentale e incontrovertibile per le donne: quello della libertà di scegliere della propria vita e del proprio corpo, con un'assistenza sanitaria adeguata, come prevede la legge”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commenta la risposta del Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa al reclamo collettivo, presentato da oltre un anno dalla Cgil insieme ad altre associazioni, tra cui l'associazione non governativa 'International Planned Parenthood Federation European Network' (Ippf).

Una risposta, fa sapere la Cgil, che sancisce come “l'Italia violi i diritti stabiliti dalla legge 194, l'obiezione di coscienza non può impedire la corretta applicazione della norma”. Secondo la leader della Cgil “che proprio oggi, nella Giornata internazionale della donna, il Comitato europeo dei diritti Sociali del Consiglio d'Europa abbia ufficialmente riconosciuto la violazione dei diritti delle donne che intendono interrompere la gravidanza, ha poi un grande valore, anche simbolico. A dimostrazione che i diritti non sono irreversibili e che, specialmente quando vengono messi in discussione con tanta perseveranza, richiedono altrettanta determinazione. E' questo - conclude Camusso - il messaggio più significativo che possiamo oggi trasmettere alle giovani generazioni".
 
Fonte: Cgil

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