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Mercoledì 01 DICEMBRE 2010
Aids. Sì ai preservativi nelle scuole. Ecco la proposta di legge Concia (Pd)

Migliorare la prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili facilitando la distribuzione di preservativi tra i giovani. In che modo? Rendendoli disponibili nelle scuole attraverso l’installazione di distributori automatici. È quanto prevede la proposta di legge elaborata da Anna Paola Concia e presentata oggi alla Camera insieme a Rosaria Iardino, presidente di Nps (Network persone sieropositive).

In occasione della Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, arriva una nuova proposta per potenziare la lotta al virus dell’Hiv/Aids e alle malattie sessualmente trasmissibili. Ad elaborarla è stata l’onorevole Anna Paola Concia, in una proposta di legge presentata stamani alla Camera insieme a Rosaria Iardino, presidente di Nps (Network Persone Sieropositive Italia Onlus),
L’iniziativa legislativa prevede l’istallazione di distributori automatici di profilattici e la distribuzione di materiale informativo nelle scuole superiori e nelle università italiane. “L'intenzione è quella di assicurare ai giovani l'accesso agli strumenti propri della prevenzione. L’accesso cioè a una corretta e fruibile informazione e ai metodi più efficaci, trasmettendo loro, nella scoperta della sessualità, la definizione di quelli che sono i confini di una sessualità responsabile, libera ma consapevole dei rischi che comporta”, spiega Concia, presentando la proposta di legge osservando che oggi, ad accompagnare la scoperta della sessualità tra i giovani, ci sono spesso “tabù, paure e vergogne, veri e propri muri che impediscono la piena consapevolezza, la piena padronanza degli strumenti, culturali e pratici, della prevenzione. E solo occasionalmente si affiancano loro adulti competenti, amministrazioni sanitarie e scolastiche, o famiglie”.
Tra gli strumenti di più semplice e provata efficacia preventiva c'è sicuramente il profilattico. Ma i ragazzi, ha spiegato Concia, manifestano difficoltà a reperirne e ne lamentano l’alto costo. “Questo è ancora più vero per gli studenti” e a ciò si aggiunge “l’imbarazzo nell'acquistarli in luoghi come le farmacie o i supermercati, che i giovani non sentono loro, e non garantiscono un adeguato 'senso di protezione' ne’ di privatezza”.
Per diventare strumento principale di prevenzione, evidenzia la deputata, “il profilattico deve essere affrancato da tabù, paure e vergogne, e per questo deve trovare spazio nei luoghi quotidiani della loro vita”, insieme “alla distribuzione di mirato materiale informativo nei luoghi tatticamente più idonei a recepire il messaggio e a demolire pregiudizi, convinzioni errate e diffidenze”.
Per facilitare la realizzazione della proposta, Concia ha pensato a una cooperazione tra pubblico e privato. “Al ministero della Salute – ha spiegato -, in collaborazione con le associazioni di volontariato sociale, competerà la redazione del materiale informativo e della campagna di sensibilizzazione. Andranno invece coinvolte attraverso appositi accordi le ditte che producono e distribuiscono profilattici, per sostenere i costi di installazione e manutenzione dei distributori, per coprire i costi di stampa del materiale informativo approntato dal ministero della Salute e, inoltre, per raggiungere, nel rispetto degli standard qualitativi, il più basso prezzo di vendita possibile”.

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