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Giovedì 13 MARZO 2014
Abortì da sola al Pertini. L'Asl Roma B respinge le accuse: "La donna fu assistita da due medici"

La donna aveva accusato l'Ospedale Pertini di esser stata costretta, nel 2010, ad abortire nel bagno dell'ospedale da sola a causa della mancanza di medici non obiettori. Ma l'Asl respinge le accuse: "La donna è stata assistita da due medici non obiettori che fanno parte dell'equipe istituzionalmente preposta all'Ivg".

L'Asl Roma B smentisce l'esistenza di un 'caso Pertini' dopo la denuncia di una coppia che, nei giorni scorsi, aveva raccontato di essere stata lasciata senza assistenza durante un'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) avvenuta nell'ospedale nel 2010. La donna, affetta da una grave malattia genetica trasmissibile, aveva raccontato di essere stata sottoposta all'Ivg ma, durante la successiva fase di espulsione del feto, era stata costretta ad abortire da sola nel bagno dell'ospedale perché i medici di turno in quelo momento si rifiutarono di assisterla in quanto obiettori. "La signora Valentina - ha replicato l'Asl - è stata seguita dal personale che ha l'obbligo dell'assistenza anche nel caso di obiezione di coscienza. Nel caso specifico due medici non obiettori che fanno parte dell'équipe istituzionalmente preposta all'Ivg".
 
"Pur comprendendo il disagio - prosegue la nota - dovuto al lungo periodo di travaglio, si fa presente che la rapidità della fase espulsiva del feto, avvenuta nella stanza di degenza alle ore 3 della notte, è un evento assai comune per il periodo gestazionale".
 
L'Asl ha provveduto a effettuare una verifica su quanto dichiarato dalla signora Valentina "che comunque è stata prontamente assistita ed avviata alla sala parto per il 'secondamento' (l'espulsione della placenta) e per le successive procedure previste nel post parto".

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