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Lunedì 17 MARZO 2014
Alimenti nocivi. No delle Regioni alle etichette col "semaforo" proposte dal Regno Unito: "La UE le sospenda immediatamente"

I governatori invitano il Governo a richiedere alle autorità europee la sospensione immediata del sistema britannico che prevede forme di espressione grafiche riassunte da un “semaforo” i cui colori variano dal rosso al verde a secondo della presunta nocività degli alimenti. "Possono essere fuorvianti". IL DOCUMENTO DELLE REGIONI.

Il sistema di “etichettatura nutrizionale a semaforo” avviato dal Ministero della Salute del Regno Unito proprio non va. È alto il  rischio che vengano fornite ai consumatori informazioni non scientificamente fondate  e fuorvianti sulle caratteristiche e le peculiarità dei prodotti agroalimentari.
Per questo i Governatori  in un documento approvato nell’ultima seduta della Conferenza delle Regioni invitano il  Governo a richiedere alle autorità europee la sua sospensione immediata. Non solo, invitano la Commissione Europea a vigilare sull’applicazione dei regolamenti con l'obiettivo di verificare che:
- le forme di espressione che accompagnano la dichiarazione nutrizionale degli alimenti siano basate su ricerche accurate e scientificamente fondate e non siano in grado di fuorviarne il giudizio;
- siano sostenute da elementi scientificamente fondati e comprensibili al consumatore medio;
- siano obiettive e non discriminatorie. Infine non creino non creino ostacoli alla libera circolazione delle merci.
 
Sul banco degli imputati è il sistema approvato dal Ministero della Salute del Regno Unito che ha permesso ai produttori di anticipare le norme comunitarie relative all'etichettatura nutrizionale (entreranno in vigore a partire dal dicembre 2016). Il sistema consente di utilizzare, per fornire alcune informazioni sulle caratteristiche degli alimenti, forme di espressione grafiche  riassunte da un “semaforo” i cui colori variano dal rosso – assegnato a prodotti “problematici”, caratterizzati da elevati contenuti di grassi o di sale – fino al verde.
 
Il comparto agroalimentare italiano, ricordano le Regioni è caratterizzato dalla significativa presenza di prodotti tradizionali di alta qualità e rappresenta un settore di fondamentale rilevanza economica e sociale in grado di contribuire positivamente alla ripresa della nostra economia;
Inoltre il valore della produzione agroalimentare può essere tutelato solo attraverso la promozione della qualità, della tracciabilità degli alimenti e dell'ampliamento delle informazioni ai consumatori, anche per contrastare il dilagare di fenomeni di contraffazione e pratiche commerciali sleali.
 
Non esistono quindi cibi “buoni” e “cattivi” in assoluto, ma soltanto “diete giuste o sbagliate in relazione al modo di combinare tra loro gli alimenti ed allo stile di vita dei consumatori” ricordano le Regioni, aggiungendo che “una classificazione, basata su una semplice analisi qualitativa, attribuita a singoli alimenti e bevande in modo apparentemente oggettivo può attribuire connotazioni negative a prodotti di alto pregio nutrizionale, ad esempio olio di oliva, mozzarelle, formaggi a pasta dura prodotti con latte parzialmente scremato, e favorire il consumo di alimenti con caratteristiche sicuramente meno equilibrate o addirittura di scarso valore”.
 
Il  Documento è stato inviato al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina che ha già  espresso la contrarietà del Governo italiano all’etichetta nutrizionale o a ‘semaforo’, voluta dal Regno Unito. Come del resto anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenuta sul tema lo scorso dicembre nel corso di un incontro, proprio a Londra, con le autorità sanitarie britanniche.

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