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Martedì 18 MARZO 2014
Fine vita. Napolitano: “Richiamerò attenzione Parlamento”

“Il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita e eludere un sereno e approfondito confronto di idee sulle condizioni estreme di migliaia di malati terminali in Italia”. Questo il messaggio inviato dal Capo dello Stato all’Associazione Luca Coscioni che chiede un’indagine su come si muore in Italia.

“Il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita e eludere un sereno e approfondito confronto di idee sulle condizioni estreme di migliaia di malati terminali in Italia”. A dirlo è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano attraverso una lettera inviata al Consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, Carlo Troilo, che è stato diffusa nel corso della conferenza stampa, organizzata dall’Associazione Luca Coscioni per chiedere un’indagine  conoscitiva su come si muore in Italia e la ripresa della discussione dei progetti di legge sul fine vita.
 
“Drammatici nella loro obbiettiva eloquenza - continua il Presidente della Repubblica - sono d'altronde i dati resi noti da diversi istituti che seguono il fenomeno della condizione estrema di migliaia di malati terminali in Italia”. “Richiamerò – conclude Napolitano – l'attenzione del Parlamento su l'esigenza di non ignorare il problema delle scelte di fine vita'' conclude il Capo dello Stato”.
 
Naturalmente l’Associazione Luca Coscioni ha ringraziato “Napolitano per aver sostenuto la nostra richiesta”. E ha anche espresso l’auspicio che “ora il Parlamento risponda”.
 
Infatti negli ultimi anni hanno ricordato i vertici dell’Associazione radicale “milioni di cittadini italiani hanno sottoscritto proposte di legge di iniziativa popolare -come quella per la liceità dell’eutanasia e per il testamento biologico depositata dall’Associazione Luca Coscioni alla Camera dei Deputati  lo scorso settembre-  ma hanno dovuto constatare come il Parlamento finora non abbia preso in alcuna considerazione le loro proposte”. È quindi il momento secondo l’Associazione Luca Coscioni, anche sull’onda delle parole del Capo dello Stato di avviare un dibattito “serio” nel nostro Paese su queste tematiche.
 
Durante la conferenza stampa Chiara Rapaccini, compagna di Mario Monicelli fino alla sua morte , Francesco Lizzani, figlio di Carlo Lizzani, Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby, Mario Riccio, medico anestesista, Carlo Troilo, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, e Marco Cappato, promotore della campagna EutanaSia Legale hanno chiesto l'avvio di un'indagine conoscitiva su come si muore in Italia e la ripresa della discussione dei progetti di legge sul fine vita.

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