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Martedì 18 MARZO 2014
Aborto. Da Fp-Cgil tre proposte a Lorenzin per "salvare" la legge 194

Affidare la direzione dei presidi nei quali si effettua la Igv a chi non è obiettore, prevedere l'introduzione del requisito della non obiezione per chi deve essere assunto o trasferito in presidi con oltre il 50% di obiettori, applicare la mobilità regionale per coprire la carenza di medici e infermieri non obiettori. Queste le proposte presentate al ministro.

“Il richiamo all'Italia da parte del Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa per la violazione del diritto fondamentale della libertà per le donne di scegliere della propria vita e del proprio corpo, con un'assistenza sanitaria adeguata, come prevede la legge 194, è solo la conferma di quanto denunciamo da tempo”. Con una lettera inviata alla Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil, e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici, lanciano l'allarme sui medici obiettori e propongono misure a tutela della salute delle donne.
 
“Il Governo e le Regioni aprano subito un tavolo di confronto con i sindacati per l'effettiva attuazione della legge 194 su tutto il territorio nazionale, per garantire in ogni presidio la presenza 24 ore su 24 di un numero adeguato di medici e infermieri non obbiettori - si legge nella lettera -. Per tutelare le donne, bisogna tutelare i medici e gli infermieri che, non dichiarandosi obbiettori, vedono ricadere solo su di loro il lavoro per le interruzioni di gravidanza, anche con ripercussioni negative sulla propria carriera”.
 
“Per quanto ci riguarda avanziamo tre proposte: la direzione dei presidi nei quali si effettua l'interruzione di gravidanza sia affidata a chi non è obbiettore, prevedendo incentivi per il personale che effettua le interruzioni di gravidanza; il requisito della non obiezione sia introdotto per chi deve essere assunto o trasferito in presidi con oltre il 50% di obiettori, superando le limitazioni derivanti dal blocco del turn over; le Regioni attuino l'istituto della mobilità, previsto dalla stessa legge 194, per coprire le carenze di medici ed infermieri non obiettori”.

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